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Navigatori satellitari: se la mappa ti tradisce puoi chiedere i danni

Da Pinobruno

La causa è stata messa a ruolo e l’udienza si è tenuta il 27 maggio, davanti al giudice Benson della United States District Court for the District of Utah. Sul banco degli imputati – per la prima volta nella storia – c’è anche Google Maps. Sarà un caso-scuola, perché metterà a nudo l’attendibilità delle indicazioni fornite dai navigatori satellitari. Insomma, se le istruzioni sbagliate dei navigatori ci portano fuori strada e – come in questo caso – ci fanno fare un incidente, c’è un concorso di colpa? Ce lo dirà il giudice Benson, quando farà conoscere la sua decisione.

La disavventura di Lauren Rosenberg è raccontata con dovizia di particolari dai giornali statunitensi. La signora ha chiesto i danni all’automobilista che l’ha investita e anche a Google Maps. Il 19 gennaio dell’anno scorso, Lauren Rosenberg era a piedi –  a Park City, nello Utah -  e si stava facendo guidare dalla mappa satellitare installata sul suo Blackberry. Google Maps l’avrebbe portata su un’autostrada molto trafficata, senza passaggi pedonali, dove è stata investita da Patrick Harwood. La signora Rosenberg ha chiesto 100mila dollari di danni all’automobilista e a Google Maps. Gli avvocati di Google sostengono che la vittima dell’incidente avrebbe ignorato un avvertimento ben visibile sulla mappa: quella strada non era sicura da percorrere a piedi perché’ sprovvista di marciapiedi o passaggi pedonali.

Navigatori satellitari: se la mappa ti tradisce puoi chiedere i danni

La vicenda ricorda guai analoghi. Qualche anno fa a Gillingham, nel Dorset britannico, quattro attori di una compagnia teatrale furono stati salvati a stento dopo che il navigatore satellitare li aveva fatti precipitare con il loro furgoncino nel letto di un fiume in piena


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