Tra i 117 arrestati nella maxi operazione contro la ‘ndrangheta in Emilia, effettuata il 28 gennaio scorso, figura Giuseppe Pagliani, consigliere comunale e provinciale per Forza Italia a Reggio Emilia. L'accusa a suo carico è di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti Pagliani avrebbe "concretamente contribuito, pur senza farne formalmente parte, al rafforzamento, alla conservazione ed alla realizzazione degli scopi dell’associazione mafiosa, sfruttando la sua qualità di capogruppo Pdl nel consiglio provinciale di Reggio Emilia e vice-coordinatore vicario provinciale del partito". Nel 2012, quando era consigliere provinciale e comunale, Pagliani finì al centro delle cronache per avere partecipato ad una cena che vedeva tra i partecipanti diversi imprenditori, considerati vicini al clan dei Grande Aracri, coinvolti in indagini antimafia: Alfonso Diletto, i fratelli Nicolino, Gianluigi e Giuseppe Sarcone, Gianni Floro Vito e Michele Colacino: tutte persone considerate vicine al clan ‘ndranghetista. La cena, finita nel mirino dei magistrati, ha dato il via ad indagini ed intercettazioni che mercoledì scorso hanno portato all'ordine di carcerazione per Pagliani. All'epoca del fatto l'esponente di Forza Italia, travolto dall'interesse dei media locali e da una serie di interrogazioni in consiglio comunale, si giustificò sostenendo di avere conosciuto quelle persone alla cena stessa, fatto ora smentito dalle indagini degli inquirenti. Nonostante la bufera di allora, in Forza Italia nessuno, sia a livello locale che nazionale, si preoccupò di approfondire la questione. Fino al momento dell'arresto Pagliani non solo ha mantenuto tutti i suoi incarichi ma addirittura lo scorso autunno, in occasione delle elezioni regionali, il suo nome fu inserito all'ultimo momento utile nella lista dei candidati forzisti al posto di quello di un altro esponente di centrodestra, Vivaldo Ghizzoni. Secondo quanto scritto in una nota di Forza Italia, Pagliani fu "imposto da Roma e Bologna" essendo considerato "espressione forte del partito a Reggio Emilia". Espressione forte, di tale vigore da essere trombata alle consultazioni del 23 novembre.
A questo punto una domanda sorge spontanea: chi a Roma caldeggiava con tanta solerzia la candidatura di Pagliani? Il sospetto di chi scrive cade su noto esponente del partito Berlusconiano (le prossime immagini, che vengono riportate per dovere di cronaca, potrebbero urtare la sensibilità di alcune persone):
Il Senatore nonchè Vicepresidente dell'emiciclo Maurizio Gasparri, il 17 novembre scorso, si trovava a Reggio Emilia proprio per sostenere la candidatura in regione di Pagliani, come annunciato in pompa magna dallo stesso candidato:
"L'amico Gasparri", si pavoneggiava il Pagliani. C'è da credergli considerando che il Senatore, evidentemente su di giri per l'atteso appuntamento, durante il viaggio verso la città emiliana non riusciva a trattenersi dall'annunciare ai suoi followers l'ormai prossimo evento:
La giornata è documentata da altre immagini pubblicate dal consigliere comunale reggiano:
Qualcuno obietterà che il Pagliani potrebbe essere un mitomane che ama millantare amicizie altolocate, dopotutto è normale che i pezzi grossi dei partiti partecipino ad eventi elettorali a sostegno di candidati locali. Può darsi, eppure in quei giorni il twittatore compulsivo Gasparri sul social network non menzionava altre iniziative elettorali, ad eccezione di un paio di striminziti tweet (con relativa foto) per raccontare di un fugace passaggio a Comacchio e Bellaria e alcune immagini della chiusura di campagna elettorale a Bologna, in compagnia di Giovanni Toti e Anna Maria Bernini. Non solo, a tre soli giorni dal precedente appuntamento , il 20 novembre l'onorevole tornava nuovamente a Reggio Emilia per fare visita ancora una volta all'amico Giuseppe:
Il Pagliani dunque, almeno così parrebbe, non è uno che mena vanto: lui e Gasparri sono veramente amici. D'altra parte i due non sono freschi di conoscenza, i loro rapporti risalgono ad almeno sei anni fa:
Un anno dopo, quando viene candidato alle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale (non sarà poi eletto), Pagliani riceve il sostegno ufficiale del senatore:
Che sia l'onorevole Gasparri colui che "da Roma" lo scorso autunno ha imposto la candidatura di Giuseppe Pagliani non è certo; allo stesso tempo, alla luce di quanto è dato sapere, il sospetto è più che legittimo tanto da indurre a chiedere al Senatore di fare chiarezza in merito. E' altrettanto lecito domandarsi se Gasparri fosse a conoscenza della equivoca cena di Pagliani e delle successive polemiche e, in caso affermativo, perchè non abbia ritenuto opportuno approfondire la questione, considerando che due anni prima si era speso in prima persona (e su carta intestata del Senato) per appoggiarlo nella corsa per il consiglio regionale. Ci si domanda infine se Gasparri, vista l'evoluzione giudiziaria delle ultime ore e la professione di amicizia ostentata dal consigliere reggiano, non avverta l'esigenza di chiarire la natura dei suoi rapporti con lui. E ci si aspetta che il Senatore risponda a questi quesiti, possibilmente non tramite una contumelia a mezzo Twitter.