Ne valeva la pena? (18righe)

Da Eucuri

Ne valeva la pena? Perché quando macino chilometri e chilometri anche solo per vederla alla stazione, per prendere un caffè o sapendo che deve prendere un volo e cerco una coincidenza per stare in aeroporto nello stesso momento, qualcuno lo può reputare fuori di testa. Chilometri per un caffè, per respirarla, per farla sentire importante, adducendo impegni immaginari o decisamente procrastinabili o annullabili. Ma lei no. Non è un impegno, non è procrastinabile. Figuriamoci annullabile, anche se ci hai pensato. Anche solo un caffè, che io non bevo. E agli amici racconti edulcorando, a mozziconi, per non farti insultare “Sai, con l’occasione che ero lì (a chilometri di distanza e altri continenti)…”E l’occasione della vita era lei. Racconti di incroci fortuiti cercati al dettaglio, quando vorresti nettamente dire “Sì, sono andato per lei”. E a chi capisce prima che tu possa parlare, viene subito il timore che tu lo abbia persino detto alla diretta interessata perché, oh, non si fa mica. E non lo hai detto, adducendo i motivi inesistenti di cui sopra. Quando invece le avresti voluto dire, prendendole la mano o forse no perché ti suda da morire: “Sì, sono venuto per te”. E vedere nei suoi occhi quell’attimo di panico, le labbra staccarsi dalla tazzina, uno starnuto per deviare il discorso, il suo respiro e, se sei fortunato, con una punta di coraggio e malizia chiederti se ne era valsa davvero la pena e tu, rimanendo nel tuo silenzio, l’avresti baciata con un sì.

Spero che aver scritto più delle usuali dodici righe ne sia valsa la pena, un modo per iniziare questo 2016. Playlist aggiornata ;) buon ascolto!



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