Possibile che in un momento drammatico per il Paese, durante un passaggio del Mar Rosso, l’impotenza e la vacuità della politica possa aggrapparsi a un uomo di età veneranda che di certo non può avere l’energia, la forza e la determinazione ( e non parliamo della lucidità) necessarie ad affrontare la situazione? Si è incredibile, ma possibile. Con un risultato che è sotto gli occhi di tutti: il presidente andrà a Berlino dal 26 febbraio al 1°marzo, appena passate le elezioni e ancor prima di iniziare le consultazioni per il nuovo governo. E’ del tutto evidente che una persona con maggiore sensus sui e ancor più sensus Italiae, eviterebbe una visita che ha tutta l’aria di essere un modo per condizionare la creazione del governo, anzi di dettare le condizioni. Anche solo il sospetto di questo dovrebbe consigliare di rimandare la visita e di rimanere al Quirinale nei giorni successivi alle politiche, con tutte le sorprese che tra l’altro possono esserci.
Ma invece Napolitano con la scusa di non so quale lectio magistralis, lascia il Paese subito dopo la chiusura delle urne e va a farsi dettare le condizioni come fosse il presidente cecoslovacco al tempo di Hitler, buttando alle ortiche persino la forma oltre che la sostanza della sovranità. E’ proprio vero ciò che diceva Virginia Woolf, più si invecchia, più si ama l’indecenza