Decisione presa nel giro di un secondo: me la faccio a piedi.
Ho scelto strade non troppo affollate e avevo come compagnia solo il rumore dei miei passi, la mia ombra e i miei pensieri. Mi è piaciuto. Molto.
Quell'atmosfera umida, fredda. A volte mi ci vuole, per riordinare i pensieri o semplicemente per rilassarmi dopo le "fatiche" della giornata. Che zappare la terra può essere faticoso!
Dicevo: ieri sera nebbia. Esco dalla palestra e mi sono ritrovata di fronte quella nuvola bianca, perenne, bella. E ho desiderato scendere dalla macchina e farmi una passeggiata, che io in quel vuoto lì ci volevo davvero saltar dentro. Ma un briciolo di razionalità o di buon senso, che dir si voglia, mi ha tenuta chiusa in macchina, al caldo, direzione casa.
Stamattina ero sul treno, più assonnata del solito, talmente tanto che chiudere gli occhi è stato un riflesso automatico. Solo il mio Ipod mi teneva legata alla realtà. E mi sono fatta cullare per un po'.
Poi ho aperto gli occhi e l'ho vista ancora. Lei. La nebbia. Fitta, bianca, impenetrabile.
E ho desiderato saltarci dentro. Di nuovo.
Che io devo essere una persona particolare, a cui piace tutto ciò che il resto del mondo reputa malinconico o estremamente fastidioso.
Perchè la nebbia è bella, certo, ma se c'è anche un lago è magnifica.