Nebraska – Bruce Springsteen

Creato il 21 gennaio 2014 da Narratore @Narratore74

Prima di tutto, musica!
Non sono mai stato un grande amante del Boss, se escludiamo i brani storici, ma quando penso a Springsteen mi viene sempre in mente Nebraska.

Questo album, probabilmente sconosciuto ai più giovani (in fondo parliamo di un disco uscito da più di trentanni), è forse uno dei più cari che possiedo.
Ricordo che lo presi quando avevo dodici anni, spinto più dall’immagine in copertina che per la musica. A quell’epoca non conoscevo Springsteen e non potevo certo valutare la sua musica con un orecchio allenato.
Ma quando misi il Cd nello stereo che avevo in camera, venni travolto dalla semplicità delle musiche, dalla poetica dei testi (no, ancora non li capivo, ma intuivo cosa volessero dire…) e dalla tristezza che aleggiava dietro anche i brani più allegri e ritmati.

Album controverso, che spezza l’intera produzione del Boss con una serie di tracce monocorda.
La storia, perché dietro ogni grande produzione c’è una storia degna di essere raccontata, dice che Bruce abbia inciso tutti brani in versione demo utilizzando un multitraccia a 4 piste (fonte Wikipedia) e che solo in seguito sia entrato in studio per riarrangiare tutti i pezzi assieme alla E Street Band.
Ma solo dopo aver completato il lavoro, Springsteen non apprezzò il risultato e decise di pubblicare l’album così com’era nato, con le versioni demo.

In questo album c’è solo lui e la sua musica. È lui che suona chitarra, armonica e ogni altro strumento, e sempre lui che canta, fondendo folk, spirito americano e sottili riferimenti alla politica radicale, in 10 brani che sanno di America, di malinconia e voglia di fermarsi per vedere il mondo con altri occhi.
Tracce sporche, dall’audio che sembra raffazzonato e bisognoso di una pulita. Invece va bene così, non potrebbe dare le stesse sensazioni che invece regala ogni volta che lo ascolto.
La società ci sta abituando a musiche complicate, patinate come una bella copertina, e rischiamo di dimenticarci di cos’è davvero la musica: emozioni e passione. Voglia di trasmettere, di far sentire vivi e di poter viaggiare con la mente.

Sono ormai più di vent’anni che viaggio, accompagnato da queste melodie, e sento che di strada da fare ne ho ancora parecchia.
Ma quando si può camminare in compagnia di un amico, fosse solo una bella canzone, il piacere di muoversi non ha prezzo e la fatica si sente meno.
E se avete voglia di unirvi in questa escursione alla scoperta di una musica che sa di altri tempi, non aspettate. Basta prendere un biglietto, chiudere gli occhi e sognare di essere lì.
In un mondo fatto in bianco e nero…


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