Need for Speed - Versione PC - Recensione

Creato il 14 marzo 2016 da Lightman

A quattro mesi di distanza dall'uscita su console, il racing game "notturno" di Electronic Arts arriva su PC, portando con sé il supporto ai volanti e l'aggiunta del cambio manuale. Si torna a Ventura Bay.

Need for Speed

Videorecensione

Lorenzo Morlunghi gioca ormai da oltre 20 anni a quasi tutto e adora parlare di videogiochi e farci video sopra, soprattutto per ridere. Nel tempo libero guarda anche film e legge qualche fumetto, ascoltando per lo più musica elettronica. Lo trovate su Facebook.

L'arrivo di Need for Speed sulle piattaforme PC era un evento molto atteso dai fan di racing game e oggi, a distanza di circa 4 mesi dal lancio su console, abbiamo finalmente potuto mettere le mani su questa edizione ampliata e aggiornata. Furono gli sviluppatori stessi ad affermare che la versione PC avrebbe richiesto un po' di tempo in più per aggiungere tutte quelle caratteristiche non implementabili su console: non solo una veste grafica aggiornata, ma nuovi contenuti e il tanto desiderato supporto ai volanti. Insomma, l'impegno di Ghost Games per diversificare l'offerta di questo prodotto ci è sembrato davvero innegabile. Il motore di una Ferrari F-40 ruggisce dal nostro garage, è il momento di dimostrare a Ventura Bay chi sia il nuovo re della strada.

The fast and the social

Fin dal primo trailer mostrato, l'impressione generale che questo Need for Speed ha voluto trasmettere è stata quella di un significativo ritorno alle origini, che contemplasse delle atmosfere vicine allo storico Underground, tuttora impresso nelle menti di milioni di appassionati. Un clima che è stato recuperato, ma allo stesso tempo ammodernato grazie all'inserimento di una forte componente social, tangibile già dalle prime battute e vero fulcro attorno al quale ruota l'intera campagna principale. Il nostro telefono suona di continuo, fuori e dentro le gare, con amici e rivali che ci ricordano quali siano le zone calde da visitare o quanto siamo stati abili nella corsa precedente. Una dinamica che trova la sua forma più completa nelle ben strutturate scene d'intermezzo, figlie della volontà di infondere un miglior senso di progressione alla storyline e, in un certo senso, di far cogliere appieno lo spirito dei personaggi. I 5 membri della nostra crew sono infatti rappresentativi di altrettante " filosofie di guida" e, per riuscire a raggiungere la vetta dei migliori piloti di Ventura Bay, è necessario eccellere in ognuno di questi campi, entrando nelle grazie dei maestri del settore e ottenendo il dovuto rispetto. Si va dai velocisti agli appassionati di tuning, passando per drifter e criminali: chiunque in Need for Speed può trovare la propria via e sentirsi a casa. Le gare stesse risentono di questa impostazione, che impone stili di guida differenti e, in alcuni casi, una messa a punto specifica. Tralasciando i più tradizionali circuiti e point-to-point, le gare che ci sono sembrate più innovative e interessanti sono state quelle delle fazioni Crew e Distruzione, in quanto realmente capaci di distinguersi per varietà e stile. Giocando con i nostri compagni di squadra è infatti necessario tenere sempre in considerazione il gruppo per avere la meglio, in particolar modo nelle gare di drift sincronizzato, nelle quali si ottengono molti più punti laddove si riesca a rimanere tutti vicini ad ogni curva.
Dall'altra parte vi è invece lo spirito pulsante di Need for Speed, fatto di atti vandalici e resistenze all'arresto, con una sotto-campagna costellata di continue sfide all'ordine pubblico. Com'è infatti prevedibile, le forze di polizia interverranno spesso e volentieri per metterci i bastoni fra le ruote, non di rado proprio nel pieno di una gara, obbligandoci a un'attenzione maggiore rispetto alla norma.

È proprio l'importanza riservata alle sfide contro la polizia che rende ancor più sorprendente l'estrema semplicità con cui è possibile sfuggire alla schiera di volanti che accorreranno sul posto. Indipendentemente dalla potenza del vostro bolide, lasciarsi gli agenti alle spalle è poco più di una rapida distrazione: basti pensare che durante la nostra prova non siamo mai stati arrestati e addirittura siamo riusciti a fuggire con tutte e 4 gli pneumatici forati. La situazione diventa ancor più paradossale laddove determinate sfide richiedono di mantenere attivo l'inseguimento per vari minuti, così che il tutto si trasformi in una continua provocazione fatta di drift sul posto onde evitare di allontanarsi troppo dagli inseguitori. Un vero peccato che il team non abbia saputo bilanciare al meglio questo aspetto, non accorgendosi che questo problema inficia in parte la bontà di un titolo altrimenti decisamente ben costruito e probabilmente il migliore della serie negli ultimi anni.

Manual passion

Tra le feature richieste a gran voce dagli appassionati, due su tutte hanno attirato l'attenzione degli sviluppatori, che hanno provveduto a inserirle in esclusiva temporanea PC nell'attesa di un aggiornamento ad hoc per le versioni console. La prima riguarda il sistema di marce manuali, stranamente assente nella versione originale e ora implementato come possibilità attivabile nel menu di messa a punto nell'officina, mentre la seconda è il supporto ai volanti. Si tratta di due aggiunte che hanno un loro peso sul bilancio complessivo del titolo, ma che all'effettivo si rivelano poco incisive per quel che riguarda il gameplay in senso stretto. Data la natura prettamente arcade della saga, cambiare marcia manualmente diventa un virtuosismo più che un'esigenza reale, poiché è possibile terminare la campagna con estrema facilità anche in modalità automatica. Inoltre, la mappatura dei comandi relativi sull'analogico destro rende il tutto ancor più complicato quando si devono eseguire i drift, poiché vi è anche la necessità di dosare il pulsante del freno a mano. Situazione analoga per quanto riguarda il supporto ai volanti, che si rivela una possibilità interessante, ma non vincolante.

Di fronte a una fisica di gioco che consente di eseguire derapate impossibili a velocità folli e un controllo pressoché perfetto in ogni situazione, la precisione dello sterzo è fondamentalmente superflua, aggiungendo tuttalpiù una sensazione d'immersione che, però, si scontra con l'assenza della visuale all'interno dell'abitacolo. Si tratta quindi in entrambi i casi di caratteristiche che non stonano con il genere di appartenenza, bensì con il taglio della produzione, che continua a poter essere giocata in tutta serenità anche con pad e cambio automatico.

The Frostbite strikes back

L'aspetto visivo di Need for Speed era già molto buono su console e la versione PC non ha potuto che migliorarlo ulteriormente. Il Frostbite Engine, ormai scelto per molte delle produzioni principali di Electronic Arts, si muove davvero bene e contribuisce a restituire delle immagini realistiche e al contempo non troppo pesanti da gestire anche su computer non proprio recenti. Dal punto di vista strettamente visivo, il lavoro di conversione è buono ma non sorprendente, in quanto gli accorgimenti da parte del team si sono limitati a una generale rifinitura dell'immagine e dei filtri. Le texture paiono più definite, così come anche la precisione dell'illuminazione, ma i miglioramenti più evidenti si possono notare nella gestione della draw distance e del filtro antialiasing. Quest'ultimo in particolare si distingue nella sua variante "Temporal" per restituire una pasta cinematografica che rende tutto più morbido e soffuso, eliminando tutti i fastidiosi effetti puntiformi che purtroppo abbondano attivando l'FXAA. Completa il tutto la possibilità di raggiungere gli agognati 60fps, una vera e propria chicca per tutti gli amanti dei giochi di corse, finora preclusa agli utenti console. Durante la nostra prova (con il pc riportato in descrizione) abbiamo potuto godere dei dettagli alti a 1080p mantenendoci tra i 35 e i 45 fps, ottenendo quindi una fluidità più che accettabile in quasi tutte le situazioni e senza sacrificare il colpo d'occhio complessivo. C'è da dire che il motore grafico è abbastanza scalabile in molti parametri, ma le differenze in termini prestazionali tra i vari settaggi ci sono sembrate talmente irrisorie da indurci a preferire la qualità sulla velocità. Segnaliamo comunque la presenza di alcuni bug sul caricamento degli elementi di gioco, che in più situazioni si sono apparsi all'improvviso compromettendo persino l'andamento della gara. Che si trattasse di un camion comparso dal nulla o di un guard rail assente che ci ha fatti cadere nel vuoto, l'incidente si è rivelato sempre inevitabile, così come una conseguente, amara, sconfitta.

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