Nei Tarocchi... le mani,le mani legate, le mani ferite, le mani pulite ...

...Le mani, le mani che sanno parlare, che sanno guarire e che sanno pregare
Le mani legate, le mani ferite, le mani, le mani pulite
Le mani, le mani,le mani legate, le mani ferite, le mani pulite
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Le mani, le mani, che sanno tradire, che sanno soffrire e che sanno sbranare
Le mani spietate che danno la fine, le mani, le mani assassine
Le mani, le mani, le mani spietate che danno la fine, le mani assassine
Le mani, le mani, le mani legate le mani ferite, le mani pulite
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Le mani, le mani, che sanno di mare, che sanno di terra, che sanno di pane
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Le mani, le mani, che sanno di mare, che sanno di terra, che sanno di pane
Le mani, le mani, le mani spietate che danno la fine, le mani assassine
Le mani, le mani, le mani, le mani
E.De Crescenzo.
L'uso ed il movimento delle mani sono fondamentali nella vita di ciascuno di noi e così avviene anche all'interno dell'iconografia dei Tarocchi : mani che creano magia ed illusione, mani che trattengono la sapienza, mani che esercitano fermezza e potere, che guidano, domano, contengono, creano e scelgono, mani che si nascondono, mani che versano e raccolgono, mani che danzano!
La nostra curiosità è stata attirata dalle mani che non appaiono, che si possono intuire, immaginare, ma che non possono essere fermate in un gesto con certezza.
Tra queste le più note sono quelle dell'Appeso, che per alcuni nascondono un segreto e per altri celano una colpa da espiare. In quest'ultima interpretazione  le mani dietro alla schiena vengono  accostate all'immagine di un bimbo che, fatto qualcosa che non va, le nasconde alla vista, pensando così di cancellare anche l'atto.
Se noi provassimo ad accostare il retro della carta sudetta al retro della Papessa, potremmo notare come le braccia dell'Appesso sembrino continuare coerentemente nelle mani della Papessa, che trattiene il libro della conoscenza. Allora L'Appeso potrebbe essere il portatore di una  sapienza non del tutto rivelabile e ciò lo porterebbe spontaneamente ad una scelta di solitudine e d'isolamento, propria di quest'Arcano.
Un' altra coppia di figure, che nasconde le mani, è quella formata dalle due creature  legate al basamento del Diavolo, prigioniere, nella mente, con la corda che cinge la testa e, nell'azione, con la corda che potrebbe tenere legate le mani. Questa corda, arancione sembra uscire dai lati della carta e sfidarci a scoprire cosa c'è all'altro capo della corda stessa. Osservando le altre carte e affiancandole, abbiamo scoperto che alle caviglie del Mago sembra esserci un giro di questa corda trattenuta da un nodo.
Il Mago, che ha davanti a sè un ampio spettro di possibilità e potenzialità, ha appena cominciato il suo cammino di individuazione e, prima di rendere stabile il suo tavolo con la quarta gamba ed essere nella possibilità di scegliere, dovrà liberarsi da catene, legami e vincoli coercitvi, interni ed esterni.
Passiamo ora al protagonista della carta del Giudizio che non solo cela le mani, ma anche il volto.
Questa figura completamente azzurra e spirituale è chiamata dalla tromba dell'angelo a rinascere. Ma la chiamata prevede una risposta? Avrà le mani unite in preghiera come l'uomo e la donna che accompagnano e testimoniano la sua rinascita? O la risposta appartiene ad una sfera così intima ed inacessibile dell'individuo che non può essere manifesta. Il personaggio è ritratto di spalle come i discepoli del Papa e il senso di rotazione dei capelli è lo stesso dell'aspirante, a cui lo Ierofante non dedica la sua attenzione. Questo può suggerire che il sentiero percorso dall'individuo per arrivare al Mondo, può esistere anche al di fuori di un riconoscimento codificato ed ufficiale?
Un'altra cosa curiosa che abbiamo incontrato nell'osservare le mani degli Arcani è che in tutte le coppie dei personaggi non appare, del tutto o in parte, una mano e, nella quasi totalità dei casi è la mano destra del personaggio che compare alla nostra destra. Un discepolo del Papa, la donna alla destra dell'Innamorato, uno dei due gemelli del Sole e l'uomo nella carta del giudizio ci nascondono la mano destra. L'eccezione è il personaggio ai piedi della Torre, che fuoriesce dalla porta e che ci nasconde la mano sinistra, affidandosi alla destra. Perchè ci viene chiesto di fare attenzione a questo particolare? Forse perchè nella disgregazione dell'io, rappresentata dalla torre, la conoscenza che ci deriva dalla parte sinistra non è più sufficiente; ci ha portato a sfidare il cielo con arroganza e a parlare un linguaggio incomprensibile ai nostri simili.  La scoperta dell'intuizione, del ragionamento analogico, derivati dalla parte destra del cervello ci permettono invece di aprire la porta e vedere le cose da un altro punto di vista, preservandoci dal precipitare rovinosamente a terra per lo schianto della folgore.
Confrontando la posizione delle braccia ci è risultata evidente una grande somiglianza tra L'Innamorato ed il gemello di sinistra presente nella carta del Sole e anche in questo caso non abbiamo potuto esimerci dal chiederci cosa univa il significato di questi due Arcani.
In alcune interpretazioni la casa dell'Innamorato è stata accostata al mito di Eracle, che giunto ad un bivio si era ritovato a scegliere tra vizio e virtù. Noi ci manteniamo in un contesto più generale e consideriamo le due donne, molto diverse tra loro, come istanze psichiche opposte , alle prese con un conflitto non ancora risolto.
Entrambe sono portatrici di richieste psicologiche ed entrambe prevedono difficoltà ed espongono a rischi chi ha a che fare con loro. C'è la necessità di un coordinatore centratle (L'Innamorato), che si assuma l'onere di una scelta eficace e responsabile e sia capace di condurre la situazione ad una conciliazione.
La difficoltà della scelta e la mancanza di confini netti e della possibilità di decidere con certezza cosa è bene e cosa è male sono rappresentati iconograficamente dal movimento suggerito delle mani e dall'ambiguità della posizione e dell'appartenenza delle mani stesse.
Tredici sono gli Arcani che separano L'Innamorato dal Sole (XVIIII-VI=XIII) e non è un caso che l'Arcano XIII sia L'Arcano senza nome, portatore della non semplice esperienza della morte dell'Ego.
Nella carta del Sole scompare, infatti, la figura centrale dell'Innamorato perchè non è più necessaria e il tutto avviene alla luce ed al calore di una coscienza solare.
Qui gli opposti psichici sono rappresentati da due bambini gemelli (sole che sorge/sole che tramonta, maschile/femminile, Passività/Attività, Timore/Coraggio,...) che nell'interazione diretta hanno trovato la riconciliazione, rappresentata ancora una volta dai gesti espressi dalle mani.
In questa carta esiste una cosa fondamentale, che è la capacità della coscienza solare di consentire una coniugazione diversa delle tendenze archetipiche di senso opposto. Ma dove è celata, se c'è , la traccia della ferita, del peccato originale che rende possibile questo cambiamento e questa possibilità, dove è raffigurata l'aurora del nuovo giorno? Ha forse a che fare con l'icontro con La stella e con La luna, (che precedono la carta del Sole) nella loro essenza archetipica?
I due gemelli riconciliati e riuniti al suono della tromba del Giudizio si riconosceranno poi nell'unità ermafrodita dell'Anima Mundi e danzeranno nel XXI e ultimo Arcano per festeggiare la riconnessione con il loro cielo.
Cosa ne pensate?
Fiorella e Naja