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Nei Tg italiani più notizie sul gatto obeso rispetto alla fame nel mondo

Creato il 26 giugno 2013 da Digitalsat

Attira di più la storia di un gatto obeso della fame nel mondo. Le notizie sulle crisi umanitarie all'interno dei tg italiani, da sempre trascurate, sono ulteriormente diminuite nell'ultimo anno. Di fatto dimezzate: se nel 2011 rappresentavano il 10% del totale delle news, nel 2012 sono piombate al 4%. I motivi del calo? Crisi economica, politica, ma anche l'assenza di grandi drammi internazionali.

Questi i dati elaborati negli ultimi sei anni dall'Osservatorio di Pavia e presentati oggi a Roma da Medici senza frontiere (Msf), in occasione dell'incontro intitolato 'Le crisi umanitarie dimenticate dai media nel 2012, 9° Rapporto di Msf', patrocinato dalla Federazione Nazionale della stampa italiana (Fnsi). Lo scenario generale delle notizie nei tg del 2012 è caratterizzato da una maggiore attenzione alla crisi economica in Italia e in Europa e di conseguenza alla politica, tanto da ridimensionare anche le soft news (curiosità, gossip, costume). Tuttavia la pagina di curiosità e costume, seppure in diminuzione, occupa il 6% del totale delle notizie.

Se le crisi umanitarie trovano sempre meno spazio, la fine del mondo profetizzata dai Maya ha invece meritato 30 notizie nell'anno in esame. La classica emergenza freddo, con l'arrivo dei malanni di stagione, 39 notizie. Tuttavia il gatto obeso, la storia del serpente Betty e la scimmia disabile ricevono più attenzione (70 notizie in un anno) rispetto alle news sulla malnutrizione (11), sull'Hiv (7 notizie) e sulle malattie tropicali (0). Le prime sono vere e proprie curiosità che invece trovano poco o zero spazio nei tg degli altri Paesi europei.

In Europa il criterio di valutazione delle notizie sembra infatti essere diverso.
Dal confronto con i notiziari di Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna emerge la maggiore attenzione che i tg di questi Paesi dedicano alle crisi umanitarie internazionali rispetto a quelli italiani. Qualche esempio: in Germania più del 14% delle news è dedicato alle crisi umanitarie, oltre l'8% in Gran Bretagna, più del 7% in Francia e circa il 6% in Spagna.

Tutte percentuali comunque superiori a quanto registrato in Italia. Differenze anche sulle modalità di narrazione delle news. Molti servizi dedicati alle aree e/o agli eventi di crisi umanitarie negli altri Paesi europei sono infatti dei veri e propri reportage di approfondimento, in cui si pongono all'attenzione del pubblico frame conoscitivi di inquadramento della crisi umanitaria nell'area geo-politica di riferimento o di cronaca storica circa l'evoluzione di quella stessa crisi umanitaria nel corso del tempo. Analizzati dall'Osservatorio anche i contenuti delle notizie sulle crisi umanitarie che sono state trasmesse dai notiziari Rai, Mediaset e La7 nel 2012.

Quando si parla di crisi, il 67% dei casi si riferisce a scenari di guerra e di conflitto, soprattutto in Siria (26%) e in Afghanistan (15%). Se si parla di rapimenti e proteste (35%) a farla da padrone è l'Egitto con 195 notizie. Quasi scomparse le news relative alle crisi sanitarie connesse alle epidemie e a quelle umanitarie dovute a fame e malnutrizione. La percentuale delle epidemie (0,6%) corrisponde a 13 notizie, di cui 7 dedicate a Hiv e le restanti 6 suddivise tra le epidemie di malaria a Cuba e ad Haiti, e i dati sulla mortalità di malaria nel mondo e gli interventi nel continente africano per la lotta alle malattie endemiche e infettive.


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