Neil Gaiman e Yoshitaka Amano: Sandman: Cacciatori di Sogni

Creato il 21 maggio 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Sandman – Cacciatori di sogni è un racconto illustrato, scritto da Gaiman in occasione del decimo anniversario della saga di Morfeo e pensato appositamente per Yoshitaka Amano, le cui illustrazioni accompagnano passo passo il testo dell’autore inglese.
La vicenda prende le mosse da una scommessa tra una volpe ed un tasso e su chi dei due riuscirà ad impadronirsi del piccolo tempio con orticello abitato dal giovane monaco. Nessuno dei due spiriti-animali riesce però a soggiogare il monaco ed anzi, la giovane volpe rimane così affascinata da innamorarsene. Il giovane monaco buddista accoglie nel suo piccolo tempio la giovane volpe mutaforma, capace di trasformarsi tra l’altro in una bellissima donna. I due instaurano così un legame, pur sapendo che il loro è un affetto non solo senza speranza, ma, sotto molti aspetti, senza alcun senso, al punto da apparire, anche agli altri personaggi della storia, surreale e addirittura innominabile. Intanto, alcuni demoni tramano nell’ombra, con l’obiettivo di uccidere il giovane monaco, istigati da un nobile locale, esperto nelle cose di magia e frequentatore di una triade femminile. La volpe cercherà di salvare la vita del suo amato spingendosi oltre il mondo reale, nelle terre dei sogni, dove chiederà aiuto al signore Morfeo (che naturalmente appare in forma di volpe), per far salva la vita del suo amato, anche a costo della propria.
Come scrive Gaiman stesso, la storia di Cacciatori di Sogni è originale e volutamente colma di elementi appartenenti alla tradizione giapponese, in modo tale da offrire un campo d’azione ideale ad Amano [1] . Come in molti racconti della saga, Morfeo svolge un ruolo critico, ma quantitativamente limitato, rimanendo l’intreccio e l’analisi incentrati sugli altri personaggi e le loro relazioni.

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L’effetto risultante è un’esperienza di lettura fortemente suggestiva, che lascia la mente del lettore libera ma al contempo assorta e desiderosa di sapere. E questa esperienza di lettura riproduce esattamente l’esperienza del monaco: l’abbandono ad uno stato di trance, sospeso tra il sogno e la veglia pervaso dai profumi soavi e leggeri di un giardino, attraverso il quale la narrazione trascina il lettore a sfogliare con irresistibile avidità una pagina dopo l’altra.

Parte del merito va riconosciuto a Yoshitaka Amano, la cui fama in Occidente è largamente dovuta al suo lavoro come disegnatore sia nel campo dei manga (Five Star Stories), sia dell’animazione (Vampire Hunter D) e dei videogiochi (Final Fantasy). In Dream Hunters, l’approccio di Amano è ovviamente diverso e utilizza uno stile che, oltre a mostrare l’influenza dei fumetti occidentali e dell’Art Nouveau [2] , riporta nel tratto le caratteristiche di forza e delicatezza dell’incisione xilografica, arte di lunga tradizione anche in Giappone e di cui l’illustratore è profondo cultore. Grazie alla cura dei dettagli, al calore e alla ricchezza delle combinazioni cromatiche e (perché no) alla sostanziale staticità delle rappresentazioni, Amano riesce ad evocare le passioni dei personaggi, le loro ansie e perfino il timore nei confronti dei poteri evocati dai riti magici. I paesaggi, che Amano mantiene accuratamente lontani da un semplice naturalismo, esprimono il fascino di luoghi che stanno fra il reale e l’immaginario (favolistico o esotico che sia), al tempo stesso bucolici e pieni di mistero, luoghi in cui si può pensare di viaggiare, dove ogni particolare è un elemento, un’allusione a una cultura lontana dalla nostra.

Un passo nella carriera di Gaiman

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Oltre ai meriti narrativi e iconografici in sé, l’opera è importante sia come indicatore della carriera di Gaiman, sia perché consente di ragionare sul progetto Sandman, dimostrando la bontà della scelta dell’autore inglese di dargli una conclusione definitiva.
Dal punto di vista della sua carriera, Dream Hunters ci ricorda che Gaiman intende essere un narratore, e non semplicemente un autore di testi per fumetti. E se il fumetto è stato il mezzo che per primo gli ha offerto l’occasione di raccontare storie, Gaiman ha subito investito il prestigio ivi guadagnato in altri campi: narrativa, cinema, televisione. Scorriamo le date delle sue opere, per apprezzare il ritmo della sua ricerca di nuovi territori: nel 1990 pubblica Good Omens (titolo in Italia tradotto fantasiosamente come Niente Apocalissi, per favore), romanzo scritto a quattro mani con Terry Pratchett; nel 1996 scrive la sceneggiatura per la serie televisiva Neverwhere, prodotta dalla BBC; da questa, nello stesso anno, trarrà il romanzo omonimo, che resta una fra le sue opere più ricche di senso del meraviglioso. Nel 1997 realizza con Charles Vess Stardust, un racconto illustrato (che poi ha subito anche pubblicazioni monche di quelle splendide immagini). Nello stesso anno 1997 termina finalmente la saga di Sandman, e si dedica al suo primo romanzo: American Gods verrà pubblicato nel 2001 con enorme successo di vendite e la gloria del premio Hugo 2002 per miglior romanzo dell’anno. > LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="263" width="192" alt="Neil Gaiman e Yoshitaka Amano: Sandman: Cacciatori di Sogni >> LoSpazioBianco" class="wp-image-51302 alignright" />Nel 1998 scrive la sceneggiatura per un episodio della quinta stagione della serie Babylon 5 (Day of the Dead). Nel 1999, lo stesso anno di Dream Hunters, scrive l’adattamento statunitense per il film di Hayao Miyazaki, Mononoke Hime.

Siamo quindi di fronte a una carriera in rapida espansione multimediale, che continuerà anche negli anni successivi. Dream Hunters è quindi in questo senso non un’opera spuria, occasionale, ma un tassello importante del percorso di Gaiman, che rimarca la sua capacità di muoversi fra i vari mezzi e fra i vari ambienti produttivi. La diversificazione delle sue opere non comporta mai la sua perdita di contatto con uno dei mezzi.
Mentre scrive romanzi, Gaiman continua a scrivere fumetti, e mentre scrive racconti è attento a promuoverli tramite adattamenti a fumetti
: si pensi a Coraline, tratto dall’omonimo romanzo e allo stesso Dream Hunters, entrambi adattati sotto forma di fumetto “puro” da P. Craig Russell.
L’adattamento di Russell è fedele al testo, di cui ripropone ampie porzioni in forma di voce narrante, e tuttavia uno dei momenti migliori del fumetto è la rappresentazione del viaggio del monaco attraverso il sogno, dove molte tavole sono mute. È poi particolarmente interessante dal punto di vista grafico: Russell, affiancato ai colori da Lovern Kindzierki, cattura efficacemente l’esotismo della vicenda con una resa accurata dei personaggi e dei luoghi, dove “esotismo” ha anche il significato ambiguo di “visione occidentale delle cose orientali” – d’altra parte, la storia di Gaiman è scritta come un occidentale si aspetta sia scritta una storia giapponese; paradossalmente l’unico elemento non esotico di Cacciatori di Sogni è proprio il disegno di Amano. > LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="194" width="259" alt="Neil Gaiman e Yoshitaka Amano: Sandman: Cacciatori di Sogni >> LoSpazioBianco" class="size-full wp-image-51303 alignleft" />Alla linea sottile del disegnatore, Kindzierki affianca una palette cromatica che intende riprodurre quella delle xilografie giapponesi dei secoli XVII-XIX: il risultato grafico, sebbene a tratti possa considerarsi accademico, è di una raffinatezza affascinante.

 Dream Hunters è quindi un volume importante nel percorso di Gaiman e affascinante dal punto di vista iconografico, che certo il grande formato dell’edizione Absolute (Cacciatori di Sogni compare nel V volume della serie) valorizza ulteriormente.
L’edizione italiana del volume risulta purtroppo attualmente esaurito presso la casa editrice: speriamo che presto torni ad essere disponibile.

 Abbiamo parlato di:
Sandman: Cacciatori di Sogni
Neil Gaiman, Yoshitaka Amano
Traduzione di Daniele Brolli
Magic Press, 2005
126 pagine, cartonato, colore – 20,00 €
ISBN: 9788877590763

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Note:

  1. Cfr. Posftazione a Neil Gaiman, P. Craig Russell: Dream Hunters #2. [↩]
  2. Vale la pena notare che l’Art Nouveau, in Italia declinata anche come stile liberty, raccoglieva ispirazioni proprio dall’arte orientale, nipponica in particolare. [↩]

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