Nel 2014 oltre 100mila auto rubate in Italia. Numeri in diminuzione, la più colpita è Fiat Panda

Creato il 25 gennaio 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

In calo i furti d’auto in Italia – dai 112.926 del 2013 ai 103.067 del 2014 – ma il fenomeno si mantiene su proporzioni rilevanti. Il campanello d’allarme suona soprattutto per i proprietari di Fiat Panda, la vettura più ‘puntata’ dai criminali. Secondo un’elaborazione dell’AdnKronos su dati del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, in un anno si è verificata una diminuzione dei furti d’auto di circa il 9%.

(tp24.it)

Nel 2014 oltre 100mila auto rubate in Italia. Numeri in diminuzione, la più colpita è Fiat Panda. In generale, sono le utilitarie italiane l’obiettivo preferito dei ladri, anche se nel Lazio la Smart ForTwo Coupé strappa il ‘primato’ alla più amata dagli italiani prodotta in casa Fiat. Anche nel 2014 è la Campania la regione che registra il maggior numero di auto rubate (20.972) con una lieve diminuzione rispetto a un anno prima (20.741). Seguono il Lazio (17.284 furti commessi) e la Sicilia (15.103). Un ‘podio’ che conferma i piazzamenti del 2013.

I ladri puntano soprattutto alle utilitarie a firma italiana. In Sicilia le più rubate sono le Fiat Panda (2.947), in Campania le Fiat Punto (2.730), nel Lazio, invece, i furti di Smart ForTwo Coupé (1.164) superano quelli di Fiat Cinquecento (1.016) ed è l’unico caso in tutta Italia. Tra i modelli presi di mira anche Lancia Y e Volkswagen Golf.

“Se il riciclaggio dei veicoli rubati è più difficile rispetto a prima, grazie ai controlli incrociati tra le banche dati delle varie polizie internazionali che consentono accertamenti più profondi, è anche vero che c’è ancora una forte domanda di auto di piccola cilindrata”, commenta all’Adnkronos Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale). Le utilitarie, spiega, non solo “sono le più facili da rubare ma anche quelle che si prestano ad essere meglio ‘cannibalizzate’”, ovvero vengono smontate e vendute a pezzi. Un mercato, figlio della crisi, “che si autoalimenta”.

“Con la crisi c’è stato un ritorno alle riparazioni di auto”, più convenienti rispetto ai risarcimenti previsti dalle assicurazioni in caso di danno al veicolo, sottolinea Biserni. Si ricerca così il pezzo d’auto di ricambio usato perché “permette di rimanere nei costi di spesa”. La maggior parte delle macchine sottratte ai proprietari, spiega Biserni, “non sono destinate al mercato nazionale o internazionale dei veicoli rubati o per commettere altri reati, sono piuttosto destinate ad essere ‘cannibalizzate’ per essere rivendute a pezzi”.


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