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Nel cuore del Molise la cultura della pasta diventa una vera e propria scuola

Da Undolcesalato

Lo scorso mercoledì 26 marzo alle ore 14.30 (circa!) un treno, anzi due, mi portano dritto, dritto nel cuore del Molise e precisamente a Campobasso, per frequentare il giorno dopo il mio primo corso di cucina ; e quale posto migliore se non un pastificio?

Il pastificio a cui mi riferisco è La Molisana, e lo chef che ha tenuto il corso è stato Nicola Vizzarri della Nazionale  Italiana Cuochi oltre che loro chef ufficiale.

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L’argomento è stato PASTE & MINESTRE (“ovviamente” direste voi!!).

Lo chef ci ha presentato quattro tipologie di preparazioni base di minestre e nell’ordine:

  1. Tubetti con minestra di patate e funghi pioppini;
  2. Lumachine con minestra di ceci e cavolfiore bianco;
  3. Mezzi canneroni con minestra di zucca e radicchio trevigiano;
  4. Sagnette con minestra di funghi misti e porcini.

Il corso inizia con la preparazione base di un brodo vegetale semplice (sedano, carota e cipolla) in quanto elemento comune a tutte e quattro le preparazioni.

Seguono le spiegazioni dei singoli piatti e degustazione alla fine di ogni singola preparazione.

Che dire, ascoltavo lo chef affascinata, mi sentivo come immersa in un mondo che era proprio il mio.

Non era uno di quei corsi dove cucini assieme allo chef, ma quello dove lo chef spiega e i corsisti lo stanno ad ascoltare…eravamo come scolari dietro ai banchi, o se vogliamo dirla meglio, come commensali attorno al tavolo.

Inutile parlare dei profumi che regnavano in quella sala, perché quelli non si possono descrivere, ma parlerò invece del gusto ed anche delle bellissime presentazioni (si perché in cucina l’occhio vanta una parte molto, molto importante) che questi piatti, così semplici riuscivano ad avere.

Bastava ad esempio accostare il colore oro della minestra, colore dato dalla pasta, dalle patate e da tutti gli ingredienti utilizzati che mescolati e cucinati insieme davano questa cromia meravigliosa, al rosso amaranto lucido del radicchio appena scottato per far si che un piatto così semplice e povero (se posso dirlo!!) sia risultato una delizia per gli occhi e soprattutto per il palato.

Un’altra cosa che ha reso ancora più interessante questo corso è stata la degustazione, con tanto di introduzione fatte da un esperto birraio,  delle birre che accompagnava i singoli piatti.

La birra come il vino era il tema principale.

Mi sono resa conto che il mondo delle birre spesso viene molto sottovalutato, un gravissimo errore effettivamente, in quanto è un mondo così vasto e articolato che non ha nulla a che invidiare al mondo del vino.

Beh non aggiungo altro, è stata un’esperienza veramente interessante e soprattutto formativa.

Ho conosciuto uno chef di fama internazionale, come Nicola Vizzarri, ho imparato da lui quattro diverse tecniche di preparazione, ho visitato seppur in parte uno dei maggiori pastifici d’Italia, La Molisana,  ed ho rivalutato il mondo della birra.

Diciamo che 14 ore di treno (7 ore all’andata e 7 ore al ritorno) sono state lunghe…ma per un’esperienza come questa le rifarei tutte!!

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Tubetti con minestra di patate, porro e funghi pioppini

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Lumachine con minestra di ceci e cavolfiore bianco

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Mezzi canneroni con minestra di zucca e radicchio Trevigiano

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Sagnette con minestra di funghi misti e porcini

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Il mio attestato di fine corso


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