Nel mare di Sardegna “Operazione squalo elefante”

Creato il 17 febbraio 2012 da Yellowflate @yellowflate

Al via la ricerca sul migratore nel Mediterraneo , la così detta “Operazione Squalo Elefante”. Prima ricerca sul campo nel mar Mediterraneo avrà come base anche le acque  della Sardegna. Iniziata dall’associazione MedSharks nel 2005 oggi è condotta assieme all’associazione ambientalista Cts impegnata nella salvaguardia della biodiversità marina con il supporto della Fondazione Principe Alberto II di Monaco e dell’Associazione Italiana della Fondazione Principe Alberto II di Monaco Onlus.
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La ricerca condotta da uno staff di esperti biologi e divulgatori si avvale della collaborazione dei Parco Arcipelago di La Maddalena e dell’Asinara e dell’Area marina protetta di Tavolara, della Capitaneria di Porto.

Lo squalo elefante, (cetorhinus_maximus) o cetorino, è uno dei più grandi animali marini italiani, secondo per dimensioni solo alla balenottera. Instancabile nuotatore, è capace di attraversare interi oceani per raggiungere le correnti ricche del plancton di cui si nutre. Oggetto di caccia da oltre duecento anni, lo squalo elefante è ormai a rischio estinzione.

Nonostante la sua mole e l’abitudine di nuotare in superficie, lo squalo elefante è un animale misterioso, di cui si sa poco o nulla. Scarsissime le informazioni sul Mediterraneo, dov’è solo raramente avvistato. In Sardegna si registra il più alto numero di segnalazioni in Mediterraneo e rappresenta quindi un luogo importante per questi animali.

 Con “L’Operazione Squalo Elefante” si potrà  capire se la popolazione di squali elefante del nord della Sardegna è del Mediterraneo o se ci siano scambi con l’Oceano Atlantico.

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