Nel nome del padre

Creato il 06 marzo 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
mar 6, 2014    Scritto da Alessandro Antonioli    Calcio, Retròpensiero, Sport 0

Nel nome del padre

L’amore che lega padre e figlio è capace di superare qualsiasi ostacolo, anche se si tratta di un’accesa rivalità sportiva.

In Inghilterra, accade che da un padre tifosissimo del Sunderland nasca un figlio tifosissimo del Newcastle. Un po’ come se da noi un’interista avesse un figlio juventino, per intenderci. Anzi, peggio, visto e considerato che tra Newcastle e Sunderland esiste una rivalità che affonda le sue radici nelle guerre del Seicento.

Quest’anno, la Premier è stata avara di soddisfazioni per i Black Cats: Giaccherini & co. sono a rischio retrocessione, mentre i Magpies hanno regalato qualche sorriso in più ai propri tifosi e occupano stabilmente l’ottava posizione.

Domenica scorsa, a Wembley, andava in scena l’attesa finale di Coppa di Lega. Manchester City contro Sunderland. Il padre aveva ovviamente comprato il biglietto. Era una partita attesa, che forse poteva riscattare un’intera stagione passata a mugugnare per lo scarso rendimento del Sunderland e per l’ottima annata del Newcastle. Ma il destino è strano, a volte crudele. Il padre muore.

Il figlio non si scompone, anzi. In barba alla accesa rivalità tra le due squadre, indossa la maglia dei “nemici” e va a Wembley, tra i tifosi avversari. Sulle spalle porta la scritta: “4 u dad“. Per te, papà. Nel nome del padre, il figlio si infiltra in quella che non è la sua curva per vedere quella che non è la sua squadra. Il figlio presta i suoi occhi e la sua voce al padre che, da lassù, si gode la partita da una prospettiva diversa. Un ultimo omaggio al padre.

Il Sunderland perde 3-1, nonostante il gol di Borini: il City è troppo forte. Il figlio esce dallo stadio, in preda a emozioni contrastanti. Pensando come un tifoso dei Magpies, il Sunderland ha perso, quindi può essere contento. Pensando come un figlio, viene travolto dalla nostalgia. Chissà come avrebbe borbottato suo padre. Il figlio si allontana, con la maglietta dei Black Cats ancora addosso. Solo per quella domenica ha portato il padre sulla schiena, per tutta la vita continuerà a portarlo nel cuore.


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