Ai Mondiali di Roverbal (Canada) risuona solo l'Inno di Mameli. Dopo la strepitosa doppietta messa a segno ieri da Martina Grimaldi e Giorgia Consiglio, oggi è toccato a Valerio Cleri conquistare il titolo iridato nella 10 km maschile. Il 29enne di Palestrina, già campione del mondo a Roma 2009 nella 25 km, ha agguantato la vittoria più importante della sua carriera, soprattutto perché ottenuta nella distanza olimpica di questo sport. L'azzurro, dopo aver ricucito un tentativo di fuga di un atleta americano, ha sfoderato un rush finale sontuoso, precedendo di oltre due secondi i russi Drattsev e Dyatchin. ''Ho fatto una gara accorta, cercando di gestirmi. Non è stato facile riprendere gli allenamenti dopo le Olimpiadi di Pechino ed i Mondiali di Roma, due competizioni che mi hanno particolarmente stressato. Invece ce l'ho fatta. Ho dato tutto nei metri finali e per gli altri non c'è stato nulla da fare'', le prime parole del campione tricolore.Peccato, invece, per il quinto posto di Luca Ferretti, sempre il lizza per una medaglia ma in debito di ossigeno nei 100 metri finali: ''mi dispiace molto, nello sprint decisivo mi sentivo le braccia gelate ed ero esausto''. Il dato lampante di questi primi due giorni di Mondiali, dunque, risulta essere il grande salto di qualità compiuto dall'Italia in questa disciplina. Dopo anni in cui si è navigato su buoni livelli, con medaglie che saltuariamente venivano portate a casa dai nostri atleti (escludendo le stagioni della fuoriclasse Viola Valli), al momento la nostra nazionale sta raccogliendo i frutti di un progetto partito da lontano e che ha saputo valorizzare i giovani del vivaio. Ora l'Italia è la nazione leader nel nuoto di fondo.
Federico Militello