Nel paese degli audiolibri: come entrare?

Creato il 01 aprile 2015 da Temperamente

Rompere il ghiaccio è certo un’impresa ardua per gli ancora-scettici sugli audiolibri. É difficile entrare in libreria e scegliere un audiolibro quando alla suddetta richiesta ci si sente rispondere: «Bene! Che genere le interessa?» Eh già, che genere ci interessa! Sappiamo bene che genere ci piace leggere ma come possiamo sapere quale, invece, ci piacerebbe ascoltare?

La scelta, infatti, è determinante perché l’idea di ascoltare un libro, all’inizio, può essere scoraggiante e demotivante se non si parte col piede giusto. Quale scegliere, quale non scegliere e da quale partire non sono questioni di poco conto. Perciò cerchiamo di aprire i portoni di questo magico  “Paese degli audiolibri”.

Prima di tutto, assimiliamo sin da subito un concetto di fondo: l’audiolibro è un libro a tutti gli effetti, nelle mani di qualcuno che semplicemente ve lo legge. Non un surrogato, non una mera ri-lettura, ma una piacevole alternativa.

Per iniziare, quindi, le regole sono molto semplici e non poi così  “speciali”:

  • Consiglio numero uno: scegliete un audiolibro come scegliereste un libro.
    Chiedete dell’autore che più vi piace oppure, se nei vostri progetti c’è un viaggio, cercate un autore che reputate essere “adatto al posto” che visiterete. Per esempio, se siete diretti negli USA, potreste lasciarvi accompagnare Sulla strada da Sal Paradise ovvero da Jack Kerouac; scegliete l’audiolibro anche in base all’attore che lo legge e di cui amate lo stile di recitazione e il timbro oppure sceglietelo perché semplicemente vi hanno consigliato di leggerlo. Insomma, non sceglietelo diversamente perché è un audiolibro. Il primo vero punto di partenza è proprio quello che vi ispira.
  • Consiglio numero due: evitate libri ostici a scapito di suggestivi racconti. Per iniziare è consigliabile optare per un bel romanzo succoso, con una bella trama, con descrizioni accattivanti. Il saggio è più difficile da seguire all’inizio della vostra carriera di ascoltatori. Un racconto, invece, è evocativo di per sé. Come dice il buon Henry James, un romanzo è un romanzo come un budino è un budino: non puoi che inghiottirlo! Effettivamente, mi viene in mente il giorno in cui ho inghiottito il mio primo audiolibro intitolato Gli ingredienti segreti dellamore di Nicholas Barreau, ambientato in una Parigi trepidante di brasseries e libreries in pieno quartiere Saint-Germain de Prés, in cui avevo abitato per quattro m Ne ho ancora in bocca il sapore.
  • Consiglio numero tre: evitare come prima esperienza l’audiolibro di un testo già letto. L’errore comune potrebbe infatti essere quello di pensare che il nostro libro per eccellenza sia più facile da digerire in ascolto. Invece no: bisogna riabituarsi all’ascolto-e-basta, perciò sentire una storia già conosciuta potrebbe risultare noioso. Solo quando educheremo l’orecchio all’ascolto, si potrà considerare il piacere di poter ascoltare il nostro libro, magari perché incuriositi dall’interpretazione di un determinato attore.
  • Consiglio numero quattro: posticipare l’ascolto di poemi. Lasciate a un tempo successivo l’esperienza di ascolto della Divina Commedia. Un’opera del genere è adatta a piccole pillole di ascolto, ma se l’ascoltate per due ore di fila, oltre a non capire più nulla, stroncate sul nascere la vostra voglia di audiolibro. Certo, la Divina Commedia è l‘Opera  musicale per eccellenza e, sicuramente, la più indicata a sposare un progetto d’ascolto e, quando arriverà il tempo, l’esperienza di sentire recitare i versi endecasillabi sarà una riscoperta meravigliosa. Posticiparla, però, è necessario proprio per non cadere nella trappola che l’audiolibro serva a semplificare l’esperienza di lettura, perché così non è. Al contrario, la arricchisce di colori e di magia, ma non ne modifica la qualità del testo.

Per adesso ciò che serve è concepire nuovamente l’idea di farci raccontare delle storie – che ci piacciono, è chiaro! – proprio come quando eravamo bambini.


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