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Nell’Alto Varesotto al via lo sconto gasolio e riduzioni sulla benzina. Tornano a salire, invece, i prezzi in Italia

Creato il 28 febbraio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Tornano a salire i prezzi dei carburanti con la benzina che si avvia verso 1,7 euro al litro. E con l’aumento dei prezzi, che nei prossimi giorni dovrebbe continuare, tornano le polemiche. I consumatori denunciano “rincari abnormi e ingiustificati” che potrebbero portare ad “un esborso di 108 euro in più all’anno solo per costi diretti”. Per l’Unione Petrolifera, invece, i prezzi sono in linea con l’andamento del mercato. Diversa la situazione, invece, nei paesi italiani confinanti con la Svizzera, come quelli dell’Alto Varesotto, nei quali è stato dato il via alla carta sconto per gasolio e sono stati diminuiti i costi per la benzina per i residenti.

(giornalettismo.com)

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Ok per la carta sconto gasolio e per le riduzioni benzina nei paesi di confine in fascia A. Nei paesi di confine, come nel luinese, il prezzo del carburante è stato riportato, all’incirca, sullo stesso livello di quello svizzero. Così, a partire da ieri, 27 febbraio, le tariffe per la benzina ed il gasolio sono tornati ad essere convenienti per i residenti dei paesi di confine con la Svizzera. Saranno otto i centesimi di sconto per il diesel, mentre per la benzina il bonus al litro è salito a 23 centesimi per i residenti in fascia A (entro i 10 chilometri dal confine) e a 15 centesimi per la fascia B (entro i 20 chilometri dal confine). A gennaio, infatti, lo sconto si era dimezzato, passando da 33 a 15 cents al litro (per la fascia a) e da 25 a 7 centesimi al litro per la fascia B). La rivoluzione dei prezzi del gasolio e della benzina era già stata annunciata a fine gennaio, ma poi era stata sospesa a causa del rialzo del franco. A causa dei patti stipulati tra Italia e Svizzera, il Belpaese non può vendere carburante nelle fasce di confine a un prezzo inferiore a quello svizzero. Anzi, lo scarto deve essere di almeno cinque centesimi di euro in più in Italia.

Sui mercati internazionali la benzina “è in forte aumento”. Non si è fatta attendere la reazione delle compagnie petrolifere ed infatti, oggi hanno ritoccato al rialzo i listini Esso (+1 cent/litro su verde e gasolio) e Ip (rispettivamente +0,5 e +0,8 cent). Secondo quanto risulta in un campione di impianti che rappresenta la situazione italiana, il prezzo medio praticato “servito” della benzina va oggi dall’1,661 euro/litro di Eni all’1,690 di Tamoil (no-logo a 1,494). Per il diesel si passa dall’1,577 euro/litro di Eni all’1,601 di Q8 (no-logo a 1,399). Il Gpl, infine, è tra 0,586 euro/litro di Eni ed Esso e 0,620 di Shell (no-logo a 0,561). Le punte massime sempre sul “servito”, osservate per tutti e tre i prodotti nell’Italia meridionale, risultano in crescita a 1,658 euro/litro per il diesel, mentre sono ferme a 1,763 euro/litro per la benzina e 0,646 euro/litro per il Gpl.

Non si è fatta attendere la reazione delle associazioni dei consumatori. Per il Codacons si tratta di aumenti “abnormi e del tutto ingiustificati”. In poche settimane, denuncia il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi, “il prezzo della benzina è aumentato del 14,8%. Una fuga in avanti dei carburanti che determina un maggior esborso a danno degli automobilisti pari a quasi 11 euro a pieno”. Questi rialzi, sostiene il Codacons, “rischiano di bloccare la crescita”. Proprio per questo “chiediamo al Governo Renzi un intervento teso a studiare misure per vincolare i listini dei carburanti alle quotazioni reali del petrolio”.

Anche Adusbef e Federconsumatori sono scesi in campo per denunciare “la forte impennata” dei prezzi dei carburanti. “Si tratta – spiegano i presidenti di Federconsumatori, Rosario Trefiletti e dell’Adusbef, Elio Lannutti – di rincari del tutto ingiustificati, che porteranno ad un aumento di circa 9 centesimi al litro, pari ad un esborso di 108 euro in più all’anno solo per costi diretti”. Per le due associazioni dei consumatori “è fondamentale che il Governo metta in atto tutti i controlli del caso per evitare speculazioni a danno degli automobilisti”.


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