Nell’azzurra fioritura del suo recesso
(meraviglia vi era stata
- all’inizio-,
dell’ immacolata bellezza)
i fiori erano ormai scuri per l’ombra della notte,
come alghe viola le ombre stesse.
Le parole dunque scritte
- attorno al conclave cadaverico_
erano fragili,
lei le trasformava in due ustioni
fin nel labirinto osseo, lì in fondo:
il nero dei cani neri,
e quello stretto laccio
( nemmeno la più piccola pulsione di sangue, vi era).
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