Magazine Radio

Nella bottega del mistero ci occupiamo di tacchi

Creato il 22 aprile 2012 da Zetaman
Nella bottega del mistero ci occupiamo di tacchi
L'arte di attaccare i tacchi
Marilyn Monroe una volta disse “non so chi abbia inventato le scarpe con i tacchi alti, ma tutti gli uomini gli devono molto”. In effetti non è certo chi abbia inventato questo sottile strumento per accrescere il fascino, ma di certo sappiamo che il problema dell'altezza, non solo per le donne, è antico.
I Romani non conoscevano l'uso del tacco e le loro calzature erano tutte basse, con l'eccezione di alcune che avevano sotto la suola quelle che noi chiameremmo zeppe. Un sistema antico, usato non tanto per uso estetico, quanto per consentire di camminare su terreni e strade fangose senza affondare sino alla caviglia.
Le prime attestazioni certe di scarpe coi tacchi risalgono al Cinquecento. C'è chi sostiene, ma non è chiaro su quali basi, che la misteriosa Monna Lisa immortalata nella Gioconda da Leonardo da Vinci indossasse scarpe col tacco per aumentare il proprio fascino.
Il primo uso di una scarpa col tacco è attestata in Francia pochi anni dopo. La quattordicenne Caterina de’ Medici nel 1533 andò in sposa al Duca di Orleans che divenne in seguito Re di Francia. Essendo bassa di statura e temendo la concorrenza della favorita del re, la fascinosa Diana di Poitiers, decise di utilizzare l'arma segreta che aveva portato dall'Italia.
In un ricevimento indossò delle eleganti scarpe con tacco di sette centimetri, suscitando grande entusiasmo ed ammirazione da parte della corte e lanciando la nuova moda, che si diffuse tra gli aristocratici.
Per inciso, Caterina non si limitò ad insegnare l'eleganza dei tacchi ai francesi, ma non fidandosi della cucina d'Oltralpe portò con sé molti cuochi italiani. I quali crearono le basi della tanto celebrata cucina francese.
A proposito di lavoratori italiani emigranti abbiamo già parlato di quelli partiti dal Cusio per praticare i più svariati mestieri in varie parti d'Italia e d'Europa. Un ruolo importante tra questi avevano i conciapelle e i calzolai.
Come i lusciat del Vergante giravano di paese in paese costruendo e vendendo ombrelli, i ciabattini cusiani erano in grado non solo di riparare, ma soprattutto di costruire su misura scarpe per tutti i piedi e tutte le tasche.
Così una colonia di calzolai delle Quarne, due paesi sopra Omegna, si formò a Castellania che oggi è il più piccolo comune della provincia di Alessandria. Tra questi spiccavano i membri di una famiglia largamente rappresentata a Quarna, quella dei Coppi.
E uno dei loro discendenti, come hanno scoperto i ricercatori del Museo di Storia Quarnese, fu il leggendario ciclista Fausto Coppi. La professione di ciabattino non era però limitata alle Quarne. A Soriso e Gargallo molti esercitavano questa attività (che continua ancora oggi) e a Soriso esiste un piccolo museo che raccoglie gli strumenti di questa professione.
L'eccentricità balla sui tacchi
Nel 2008 esplode il successo travolgente di un album dal titolo benaugurante, "The Fame". È l'opera prima di una giovane cantante statunitense (il cui padre, Joseph Germanotta, ha origini italoamericane) che fin da piccola ha mostrato un talento precoce.
Dopo aver scritto la prima ballata per pianoforte a 13 anni, Stefani a 17 anni riesce a ottenere l'ammissione anticipata alla prestigiosa Tisch School of the Arts presso la New York University. Una delle 20 persone al mondo ad esserci riuscita.
Nel frattempo per mantenersi in modo indipendente comincia a lavorare come cameriera e spogliarellista in un bar dove vi sono spettacoli di burlesque. Traumatizzando, per inciso, il padre che la vede in azione.
Lì mette a punto l'idea di coniugare musica, arte, moda, sesso e celebrità, mentre dal punto di vista musicale l'idea vincente si rivela quella di coniugare la musica pop e rock con la dance, vestendo il tutto con un'immagine artisticamente innovativa e strravagante.
Gli artisti di riferimento sono certamente Madonna e Michael Jackson, capaci di imporre non solo la propria musica ma anche un'immagine molto forte. Ma la giovane cantante è affascinata soprattutto da altri modelli che arrivano da oltre oceano, dall'Inghilterra degli anni Settanta.
A ispirarla infatti sono David Bowie, il Duca Bianco i cui show erano pieni di meraviglie, e Freddy Mercury, il front man dei Queen. Mercury negli anni Settanta aveva saputo coniugare un talento vocale unico a un'immagine elaborata, indossando costumi appositamernte disegnati da stilisti e dando vita a veri e propri spettacoli teatrali sul palco, incantando il pubblico con un'immagine androgina e barocca.
Proprio in omaggio ad una canzone dei Queen, "Radio ga ga", la giovane Stefani Germanotta decide di dare al proprio personaggio il nome di Lady Gaga a cui il successo arride nel 2008 con l'uscita dell'album "The Fame".
L'apprezzamento del pubblico in tutto il mondo è tale da spingerla a lanciare pochi mesi dopo un secondo album "The Fame Monster" che, in alcuni paesi come l'Italia finisce con l'assorbire anche il primo in un ricco album doppio.
E poiché per ogni star non possono mancare le leggende mentre Lady Gaga si esibisce su scarpe dall'incredibile tacco 30, indossando costumi disegnati per lei dallo stilista inglese Alexander McQueen, si diffondono strane voci sulla sua identità.
Comincia infatti a circolare la voce che in realtà sia un uomo. Dicerie alle quali la cantante regisce con un'abile smentita che sembra soprattutto voler alimentare la curiosità morbosa dei media. Si dichiara infatti ermafrodita, aggiungendo però che sono cose di cui preferisce non parlare in pubblico...
Lady Gaga – Poker face
La foto è una cortesia di ELE.
La bottega del mistero vi da alcuni altri suggerimenti musicali.
Queen - She Makes Me (Stormtrooper In Stilettoes)
Vasco Rossi - Gioca con me
Ma voi, quali altre canzoni sui tacchi conoscete?
Fatecelo sapere coi vostri commenti!
www.illagodeimisteri.it

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :