Nella “browser war” Firefox scalza Internet Explorer in Europa, ma la vera star del 2011 sarà Google Chrome

Da Kobayashi @K0bayashi

Segnali di una crisi annunciata: Internet Explorer perde lo scettro di browser più utilizzato dagli utenti in uno dei più importanti mercati del mondo. Succede in Europa, dove a dicembre le rilevazioni di GlobalStats (il ramo research di StatCounter, tool di web analytics nato nel 1999 che traccia 15 miliardi di pageview mensili monitorando oltre 3 milioni di siti in tutto il mondo) certificano il sorpasso di Mozilla Firefox sul concorrente di casa Microsoft. Il nuovo numero uno si è imposto di misura, con il 38.11% del market share contro il 37.52% del rivale di Redmond.

Tutto merito della volpe di fuoco? Beh, non proprio. La causa scatenante dell’inedito cambio al vertice è senza dubbio da attribuire alla crescita di Google Chrome, che dalla sua nascita ha rapidamente scalato gli indici di popolarità surclassando in breve tempo Opera e Safari e piazzandosi al terzo posto con circa il 15% del mercato europeo (14.58%, per la precisione, a fronte del 5% di dicembre 2009). Meno della metà degli altri due competitor, è vero, ma il grafico parla chiaro: se i numeri percentuali dicono che per il prodotto di Mountain View la strada verso la vetta è ancora lunga, infatti, il trend di crescita delle rispettive diffusioni raccontano una storia ben diversa.

Chrome è l’unico browser davvero in ascesa, destinato dunque in futuro ad assottigliare sempre più il divario che oggi caratterizza la cosiddetta browser war. Stante il solo leggero calo di Firefox rispetto ai livelli di inizio 2010, infatti, e tenendo conto delle impercettibili modifiche occorse a Opera e Safari, è facile intuire che la gran parte delle quote perse per strada da Internet Explorer siano state in realtà rosicchiate tutte proprio dal prodotto di Google, e difatti le linee temporali puntano ad un possibile futuro congiungimento. Un’inversione di tendenza che potrebbe letteralmente ribaltare la situazione attuale, uno scenario in cui l’unica incognita resterebbe proprio solo l’eventuale tenuta di Firefox.

E in Italia? Ancora una volta la situazione è abbastanza differente rispetto alla media del vecchio continente. Internet Explorer soffre la concorrenza del prodotto di Mountain View, eppure mantiene di gran lunga la prima posizione e il divario dal secondo e terzo posto resta ancora tangibile. La sostanziale immobilità di Firefox (e, neanche a dirlo, di Opera e Safari) consente al browser di Microsoft di poter contare ancora su circa 10 punti percentuali di vantaggio prima di dover cedere il comando, ma la scalata inarrestabile di Chrome (sempre più su per tutti i 12 mesi dell’anno appena concluso) pone interrogativi immediati sul mantenersi futuro di questa situazione: quanto durerà?


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