Nella casa

Creato il 24 aprile 2013 da Bradipo

Il professore di letteratura Germain , stanco e annoiato dal suo lavoro, assegna alla classe un tema apparentemente innocuo: chiede ai suoi alunni di mettere per iscritto come abbiano trascorso il fine settimana precedente. In un mare di mediocrità emerge il tema di Claude Garcia che descrive come si sia introdotto nella famiglia del suo amico Rapha a cui sta dando una mano per i compiti di matematica. Il ragazzo ha talento per la scrittura e il professore , forse anche per una forma implicita di voyeurismo o solo per vedere come va a finire , lo incoraggia apertamente. Claude continua in questo che si trasforma in un gioco al massacro fino a che la situazione sfugge di mano a tutti i protagonisti in campo con conseguenze anche pesanti per il proseguire delle rispettive vite. Se la madre di Rapha, pur affascinata dalle attenzioni di Claude riesce a mantenere un equilibrio familiare soddisfacente la stessa cosa non succede a Germain e a sua moglie,proprietaria di una galleria d'arte moderna sull'orlo del fallimento, sempre più presi dal loro nuovo passatempo che ravviva  un matrimonio altrimenti senza scossoni.


Nelle mani di Hitchcock Claude Garcia sarebbe stato semplicemente una finestra che si affaccia sul menage familiare stanco e prigioniero della routine quotidiana della famiglia di Rapha. Nelle mani di Allen il film di Ozon sarebbe diventato un piccolo saggio acido di metacinematografia o metateatro per come i personaggi interagiscono concretamente con i protagonisti della vicenda narrata. Nelle mani di Chabrol si sarebbe trasformato nell'ennesimo excursus sulla vita nascosta della provincia francese tra troppi vizi privati e poche pubbliche virtù. Nelle mani di Fassbinder le fiamme del melodramma avrebbero divampato e letteralmente divorato i vari personaggi.


Nella casa  è un po' tutto questo: non un semplice saggio sul voyeurismo o una vicenda torbida di amori proibiti e giochi poco raccomandabili.
Si parte dal potere di suggestione della pagina scritta ( non tutti possono ambire a essere scrittori e Germain vede in Claude lo scrittore di talento che lui avrebbe voluto essere e invece non è mai diventato, con un libro scritto anni prima che per il suo insuccesso si è trasformato in uno scheletro nell'armadio) e si finisce per parlare di equilibri instabili che vengono messi a nudo da un semplice fattore perturbante: un ragazzo sveglio e che non sembra tirarsi indietro di fronte a nulla.
Nella casa è un oggetto filmico anomalo che si situa tra la commedia e il dramma psicologico con venature dark, scritto in punta di fioretto, in cui una vicenda normalissima nelle mani di un sedicenne curioso e di un professore che cerca qualcosa a cui appassionarsi in una vita che gli regala poche soddisfazioni nella vita privata e professionale, diventa un qualcosa di sottilmente inquietante per come si entri nell'intimità di una casa e la si scompagini dall'interno.
Se la famiglia di Claude è già disastrata per conto suo, visto che vive solo con il padre invalido, quelle di Rapha e di Germain vanno incontro a modificazioni profonde e il film di Ozon, ne esamina le dinamiche che diventano il fulcro di tutto il racconto dentro e fuori delle pagine scritte dal giovane studente.

Tratto da una piece teatrale spagnola, El chico de la ultima fila, Nella casa si affranca quasi del tutto dalla sua  origine con una regia vivace e volitiva , con movimenti di macchina morbidi e sinuosi in cui sembra quasi che la cinepresa accarezzi i vari personaggi in scena.
Fantastica la direzione degli attori con un Luchini strepitoso e una Seigner con cui il tempo è stato decisamente galantuomo. Sono passati molti anni da Frantic e da Luna di fiele e la sua bellezza selvaggia è stata addomesticata dal passare degli anni rendendola ora forse più affascinante e raffinata di prima.
Ma tutto il cast è a livelli strepitosi.
Nella casa è un caleidoscopio in cui fioccano umori e sensazioni, una matassa praticamente inestricabile così come sembra senza uscita il circolo vizioso che si viene a creare tra la casa di Rapha e la vita del professor Germain.
In filigrana si può notare anche un certo , velenoso sarcasmo sugli intellettuali, meglio se gauchisti che hanno sempre un'aria di superiorità e invece non riescono a capire la differenza tra una crosta e un dipinto di un artista di talento ( vedi l'arte improbabile proposta nella galleria della moglie di Germain).
Nella casa è un altro tassello importante nella carriera di un cineasta di talento come Ozon, uno che fin da Swimming pool sembrava saperla già lunga sulle perturbazioni delle dinamiche familiari.
Cinema raffinato e cerebrale ma è come leggere un libro di cui non si riesce a interrompere la lettura  perchè la pagina sucessiva è sempre la migliore.
L'ultimo film di Ozon è esattamente questo: una costante crescita dal primo all'ultimo minuto.
( VOTO : 8 / 10 )  


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