“Nella casa”, il nuovo film di François Ozon: interviste e curiosità

Creato il 07 aprile 2013 da Alessiamocci

“Nella casa” (“Dans la maison”) è il nuovo film del regista François Ozon, la cui uscita in Italia è prevista per il 18 aprile 2013.

Il film racconta di un ragazzo di 16 anni che si insinua nella casa di un suo compagno di classe per trovare ispirazione per i suoi componimenti scolastici.

Colpito dal talento e dall’indole insolita dello studente, il suo professore di francese ritrova il gusto dell’insegnamento, ma l’intrusione scatenerà una serie di eventi incontrollabili.

Eccovi alcuni stralci delle interviste al regista ed agli attori protagonisti.

Il suo non è uno stile naturalista, ciò nonostante il film ha una fortissima valenza sociale: Claude è un giovane escluso sia sul piano famigliare sia su quello sociale…

François Ozon: Nella pièce le sue origini non sono molto chiare, si sa solo che ha avuto un padre disabile e non ha avuto una madre, ma sono aspetti non molto sviscerati né realmente utilizzati. Per questo motivo ho dovuto inventare un contesto sociale a Claude. Nella prima parte del film, sentiamo che non proviene dallo stesso ambiente di Rapha, ma solo alla fine scopriamo la villetta di periferia dove abita e abbiamo la conferma della sua origine sociale modesta. Era importante scoprire e visualizzare tardivamente le origini di Claude per meglio comprendere che la sua ricerca, all’inizio ironica, di un posto nella famiglia ideale si è pian piano trasformata in un sentimento amoroso che scaturisce da una reale mancanza d’affetto.

Come ha scelto Ernst Umhauer?

François Ozon: Nel film Claude ha sedici anni e ben presto mi sono reso conto che gli attori di quell’età non avevano la maturità sufficiente per interpretare il ruolo. A quel punto mi sono rivolto verso attori più grandi. Ho incontrato Ernst durante la selezione del cast e abbiamo fatto dei provini. Ho trovato che assomigliasse al personaggio: viene dalla provincia, è un po’ a margine del mondo parigino degli attori, è un bel giovane, ma la sua bellezza misteriosa può anche incutere paura, è inquietante. Al momento delle riprese aveva ventuno anni, ma aveva ancora un corpo da adolescente e questo era ideale. È incredibilmente fotogenico e in più ha una bellissima voce, aspetto molto importante visto che la voce di Claude è onnipresente nel film. Germain e Claude formano una vera coppia e Fabrice ha subito capito che era necessario che Ernst fosse bravo e credibile affinché il film funzionasse e quindi è stato molto generoso e paziente con lui. Inoltre abbiamo cercato di girare il film il più possibile in ordine cronologico in modo che Fabrice scoprisse Ernst nello stesso tempo in cui Germain scopre Claude.

Come descriverebbe il suo lavoro con François Ozon?

Ernst Umhauer: François ha capito in fretta chi sono e ha saputo trovare le parole giuste e cogliere le energie giuste al momento giusto. Non abbiamo parlato molto del personaggio, ma abbiamo provato, abbiamo lavorato sugli spostamenti e siamo riusciti a collocarci su uno stesso terreno di intesa che a volte passava semplicemente per uno sguardo. È difficile definire il lavoro che abbiamo fatto e non ho la possibilità di confrontarlo con quello di altri registi. Posso solo dire che è stato un set molto rapido, le riprese sono andate molto velocemente.

E con gli altri attori?

Ernst Umhauer: Con gli altri abbiamo girato in studio le scene ambientate nella casa. Abbiamo avuto più tempo per parlare, si è creata un’atmosfera molto amichevole, abbiamo riso parecchio. Emmanuelle Seigner si è mostrata subito molto protettiva, senza alcuna affettazione, e tra noi si è rapidamente creata una complicità naturale. Ha anche una carriera come cantante e parlavamo più di musica che di cinema. Per certi versi ci assomigliamo, anche sul piano fisico. Quanto a Denis Ménochet, è stato come un fratello maggiore. E con Bastien si è confermata l’energia che si era creata durante il nostro primo incontro, quando avevamo fatto insieme i provini.

Come è avvenuto l’incontro con François Ozon?

Emmanuelle Seigner: Non è stato in occasione di questo film. Ci eravamo conosciuti nel 2007 per un altro progetto con un personaggio femminile un po’ nello stile di Sotto la sabbia. Si trattava di una donna che si innamorava di un amico di suo figlio, un ruolo vicino a quello di Esther ma in un registro più drammatico. Amo molto il cinema di François, avevo davvero voglia di lavorare con lui ed ero rimasta delusa quando quel progetto non andò a buon fine.

Secondo lei Esther è felice o è la donna che si annoia di più al mondo?

Emmanuelle Seigner: Un po’ tutte e due le cose. Sicuramente si annoia, ma ha un marito e un figlio e alla fine del film scopriamo che avrà un secondo figlio. Molte donne che hanno sacrificato tutto per la carriera sognano di avere una famiglia come quella di Esther. L’ideale sarebbe avere entrambe le cose, ma non tutte hanno questa fortuna. Se dovessi scegliere tra carriera e famiglia, anch’io sceglierei la mia famiglia.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :