Un team di archeologi della Università di Barcellona ha presentato al Museo archeologico di Madrid i risultati di una ricerca condotta su una costruzione che è, oggi, il più antico palazzo del governo conosciuto in Europa continentale.
Si tratta dell’insediamento di La Almoloya in Murcia, databile alla fine del III millennio e frequentato fino alla metà del II Millennio a.C. Oltre a una poderosa struttura urbana, la ricerca ha portato alla luce decine di tombe (la maggior parte con delle offerte) e una straordinaria collezione di oggetti di corredo funerario: un diadema d'argento, quattro dilatatori per orecchie (due d'oro e due d'argento), anelli, bracciali, orecchini, un pugnale e una serie di piccoli lingotti di rame e argento.
Il sito si trova su un promontorio nel comune di Murcia, a Pliego, dal quale si controlla un ampio territorio che fornisce molte informazioni sulla cultura di El Argar, rappresentativa dell'età del Bronzo nella penisola iberica.
L’edificio principale misura circa 70 metri quadrati, ed è dotato di una serie di banconi sui quali possono sedersi oltre 60 persone. Adiacente alla struttura c’è una grande casa e un altare cerimoniale. Per lo staff di archeologi, questa struttura potrebbe essere un tribunale o la sede governativa per le riunioni, verosimilmente assimilabile, per funzione, al Palazzo della Moncloa, un edificio storico di Madrid, situato nell'omonimo quartiere, che, dal 1977, ospita la sede della Presidenza del Consiglio del Regno.
Nella parte alta del tribunale si nota una tomba con i resti di una donna e di un uomo, sepolti in posizione fetale e circondati da decine di offerte in metalli preziosi e pietre.
La tecnica architettonica è insolita nell’Europa di quel periodo, ed è paragonabile solo a quelle del Vicino Oriente o al palazzo di Cnosso a Creta.
Sul pianoro di La Almoloya c’è un vasto complesso residenziale con case provviste di camere in numero da 8 a 12 ciascuna. Le pareti sono di spessore importante e presentano per la prima volta per l’epoca decorazioni geometriche e naturalistiche, .
Sono stati recuperati molti oggetti in metallo, pietra, osso, tessuti e ceramiche in perfetto stato di conservazione. Uno dei più importanti è un diadema d'argento poggiato sul cranio della donna. Altri quattro diademi, simili a questi trovati nel sito, appartengono alla cultura di El Argar e sono stati trovati 130 anni fa, ma nessuno di essi è conservato in Musei spagnoli.
Una delle ceramiche più pregiate è una ciotola rivestita, nel bordo e nel corpo, con lamine d'argento finemente lavorate, un raro esempio di artigianato orafo di pregio realizzato con questo metallo.
Secondo i ricercatori, questi risultati hanno un enorme significato storico e mostrano un patrimonio archeologico che va al di là della scala iberica.
La squadra di archeologi incaricati delle indagini del Almoloya è diretta dai professori Vicente Lull, Rafael Mico, Rihuete Cristina e Roberto Risch. Lo scavo è stato reso possibile grazie al finanziamento congiunto del gruppo di imprese CEFU, SA, dal proprietario del terreno dove si trova il sito, e dalla Università di Barcellona.