Nella Stazione Spaziale Internazionale continua l’amicizia tra Russi e Americani

Creato il 05 marzo 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
mar 5, 2014    Scritto da Giacomo Conti    Attualità, Mondo, Scienza 0

Nella Stazione Spaziale Internazionale continua l’amicizia tra Russi e Americani

Malgrado le recenti tensioni altissime tra i loro paesi, americani e russi sono ancora “amici nello spazio”, o almeno così dice l’attuale amministratore della NASA, Charlie Bolden.

Nella Stazione Spaziale Internazionale infatti continuano a coesistere in perfetta armonia cittadini dalle diverse nazionalità, che mantengono, alternandosi, una stabile e collaborativa presenza umana fuori dai confini del nostro pianeta da ben 13 anni.

“Non è insignificante che inizia ad esserci un numero considerevole di persone con l’idea di nominare la Stazione Spaziale Internazionale per il Premio Nobel per la Pace”, aggiunge Bolden.

La collaborazione è una virtù che comunque nasce dalla necessità: con la fine del programma Shuttle, nel 2011, la NASA ha sempre avuto bisogno di appoggiarsi alle navicelle Soyuz dei russi per spedire persone e cose in orbita, e dipende da loro per il rientro, che di norma avviene nelle vaste piane degli Stati ex sovietici dell’Asia centrale. Anche l’addestramento del personale avviene in larga misura in Russia, a Star City.

Circa la vita a bordo, Boldren sostiene che la collaborazione “è esistita e continua a funzionare con persona di una diversissima varietà di culture e opinioni, ma tutti concentrati sulla missione nella Stazione. E’ iniziato tutto con un accordo tra Stati Uniti e Russia: una partnership nello spazio, e questa resta integra”.

Il prossimo “cambio della guardia” sulla Stazione, la cui vita è stata allungata fino a tutto il 2024, avverrà il 10 Marzo, quando tre astronauti atterreranno in Kazakistan, e altri tre verranno lanciati su una Soyuz.

L’intensa collaborazione che da anni si protrae nel posto più lontano da casa che si possa immaginare dimostra senza ombra di dubbio che la scienza effettivamente consente di poter mettere da parte le proprie divergenze, qualunque esse siano e da qualunque stimolo nascano, e lavorare insieme verso un obiettivo comune. Una frase spesso ripetuta, a tal proposito, è quella che dallo spazio non si vedono i confini: ed effettivamente, quasi per tutti la mera visione del nostro pianeta dall’alto è sufficiente per scatenare una forte reazione e uno stupore incredibile, che modificano completamente il modo di pensare.

Messo di fronte ad un ambiente completamente ostile e datogli i mezzi per accedere al massimo grado delle conoscenze attuali, l’uomo si trova naturalmente predisposto a collaborare, tornando quasi all’inizio della sua storia, consapevole del fatto che da solo non può fare che poco.


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