Caricati negativamente grazie agli elettroni assorbiti dal plasma atmosferico nel quale sono immersi, i grani di polvere attraggono un flusso di ioni positivi. L’energia degli ioni che raggiungono, così accelerati, la superficie dei grani di polvere è superiore a quella che si svilupperebbe in un ambiente neutro. Al punto da poter essere sufficiente a superare la soglia necessaria all’attivazione di particolari reazioni chimiche che non sarebbero attuabili tramite un bombardamento ionico e neutro dovuto ad una classica eccitazione termica. Come risultato, molecole prebiotiche o loro precursori possono essere sintetizzati sulla superficie dei grani di polvere che formano le nuvole nelle atmosfere di pianeti extrasolari. È quanto dimostra un lavoro accettato dalla rivista Astrobiology e presente su arXiv a nome di Craig R. Stark, Christiane Helling, Declan A. Diver e Paul B. Rimmer. Il lavoro analizza l’incremento di energia degli ioni del plasma, e la sua correlazione con la temperatura degli elettroni in esso presenti, nelle atmosfere di oggetti substellari quali i pianeti giganti gassosi. I calcoli mostrano che anche una temperatura degli elettroni relativamente modesta – nell’ordine di un elettronvolt – può bastare per accelerare gli ioni a energie sufficienti a raggiungere la soglia di attivazione necessaria alla formazione di molecole come la formaldeide, l’ammoniaca, l’acido cianidrico e un amminoacido come la glicina. Fonte: www.media.inaf.it
Caricati negativamente grazie agli elettroni assorbiti dal plasma atmosferico nel quale sono immersi, i grani di polvere attraggono un flusso di ioni positivi. L’energia degli ioni che raggiungono, così accelerati, la superficie dei grani di polvere è superiore a quella che si svilupperebbe in un ambiente neutro. Al punto da poter essere sufficiente a superare la soglia necessaria all’attivazione di particolari reazioni chimiche che non sarebbero attuabili tramite un bombardamento ionico e neutro dovuto ad una classica eccitazione termica. Come risultato, molecole prebiotiche o loro precursori possono essere sintetizzati sulla superficie dei grani di polvere che formano le nuvole nelle atmosfere di pianeti extrasolari. È quanto dimostra un lavoro accettato dalla rivista Astrobiology e presente su arXiv a nome di Craig R. Stark, Christiane Helling, Declan A. Diver e Paul B. Rimmer. Il lavoro analizza l’incremento di energia degli ioni del plasma, e la sua correlazione con la temperatura degli elettroni in esso presenti, nelle atmosfere di oggetti substellari quali i pianeti giganti gassosi. I calcoli mostrano che anche una temperatura degli elettroni relativamente modesta – nell’ordine di un elettronvolt – può bastare per accelerare gli ioni a energie sufficienti a raggiungere la soglia di attivazione necessaria alla formazione di molecole come la formaldeide, l’ammoniaca, l’acido cianidrico e un amminoacido come la glicina. Fonte: www.media.inaf.it