Nello spazio ci vuole cervello: lo dicono le cellule staminali

Creato il 29 ottobre 2012 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Esa (l’Agenzia Spaziale Europea) e NASA stanno conducendo interessanti esperimenti sulla biologia in assenza di gravità per ottenere informazioni preziose sul metabolismo delle cellule. Sergio Mugnai, che segue questo filone di ricerca, spiega cosa accade alle cellule staminali in assenza di gravità. 

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La gravità è una fonte di stress per le cellule del nostro organismo, e uno dei dati più interessanti emersi dalla ricerca in assenza di gravità è chele staminali si differenziano in maniera diversa in questo nuovo ambiente rispetto a quanto accade sulla Terra.  È questo il motivo per cui negli astronauti di ritorno da una missione nello spazio si riscontra una osteoporosi molto avanzata: (per questo si dice spesso che un mese nello spazio ha sull’organismo l’effetto di due anni sulla Terra): in assenza di gravità le staminali non vengono impiegate per la formazione di un nuovo osso, poiché questo non serve più, come sulla terra, a contrastare la gravità.

La ricerca ha dimostrato che le staminali totipotenti anziché differenziarsi in cellule ossee danno origine a cellule neuronali in maniera spontanea. Le cellule staminali insomma  ”scelgono” di generare ciò che è maggiormente necessario alla sopravvivenza dell’organismo in accordo con l’ambiente in cui si trovano e dunque, dal momento che uno scheletro robusto in assenza di gravità non è necessario, le cellule ossee smettono di essere prodotte. È assai curioso però che queste cellule si “dirigano” invece in maniera spontanea nella direzione che le porta a generare cellule neuronali, cioè del cervello. Verrebbe da ipotizzare che per vivere nello spazio…ci voglia “cervello”!

La ricerca ora sta proseguendo: l’intenzione è quella di mettere le cellule staminali a contatto con al vitamina fondamentale per lo sviluppo delle ossa, la vitamina D, per vedere se questo può portare le staminali a differenziarsi in cellule delle ossa anche in assenza di gravità oppure se continueranno ad agire in maniera indipendente. Lo scopo è capire se è possibile “guidare” lo sviluppo delle cellule staminali.

Esa e NASA in collaborazione con numerose Università, tra cui quella di Firenze, stanno inoltre studiando le possibilità di crescita dei vegetali in assenza di gravità. Il professor Mancuso dell’università di Firenze in questo video spiega di più su questi esperimenti:

Fonte immagine: Sean – Flickr.com


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