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Dopo la notizia falsa di ieri, subito smentita, sulle dimissioni di Nelson Mandela dall’ospedale di Pretoria, dov’era ricoverato ormai da più di un paio di mesi per l’aggravarsi di un’infezione polmonare, oggi finalmente giunge al mondo la notizia tanto attesa: «Nelson Mandela dimesso». Dunque, stavolta è ufficiale. L’ex presidente sudafricano ha potuto da poco far rientro nella sua casa di Johannesburg. Qualcuno avrà pure pensato: «Era soltanto questione di ore. La notizia smentita s’è poi rivelata premonitrice». Nonostante le odierne dimissioni, Madiba non si può dire fuori pericolo. «Le sue condizioni restano critiche ed in certi momenti diventano instabili». Questa è almeno la nota battuta direttamente dalla presidenza. S’è sentita la necessità di fugare ogni eventuale dubbio, dopo la notizia di ieri riportata dalla Bbc. «I medici ritengono che potrà essere curato con la stessa attenzione anche a casa a Pretoria». Il Sud Africa rimane del resto ancora un Paese legato profondamente al suo vecchio leader. In alcuni frangenti certi episodi di attualità rievocano ancora l’apartheid, e fa presto dunque a ritornare la memoria degli anni di lotta in cui lo stesso Mandela combatté al fianco dei diritti umani e dell’uguaglianza. In un certo senso tutt’oggi l’Occidente non può dirsi una «landa» simbolo di tolleranza e uguaglianza fra uomini. La lezione di Madiba è quanto mai attuale.
Articolo di Stefano Boscolo