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Nemes Nagy Ágnes: tre poesie (traduzione di Davide Castiglione)

Creato il 07 dicembre 2011 da Viadellebelledonne

Nemes Nagy Ágnes: tre poesie (traduzione di Davide Castiglione)

Jég.…………………………………………………..Ghiaccio

Belémfagy lassan a világ,…………………….Gela in me il mondo pian piano,
mint téli tóba nádbugák,……………………… come i fiori di canna d’inverno sul lago,
kis torlaszokban ott ragad…………………….là nelle piccole barricate si attacca
egy kép, egy ág, egy égdarab –………………un ramo, un pezzo di cielo, un quadro –
ha hinnék Benned, hallgatag…………….. …..se credessi in Te, apriresti silenziosa
széttárnád meleg tenyered,…………………..i tuoi tiepidi palmi e splenderebbero
s az két kis napként sütne fönn………………come due piccoli soli lassù in alto
a tél felett, a tó felett,…………………………..sopra l’inverno, sopra il lago,
hasadna jég, mozdulna hab,………………….si fenderebbe il ghiaccio, la schiuma
s a tárgyak felszökellve mind…………………si agiterebbe e gli oggetti, guizzando,
csillognának, mint a halak…………………….luccicherebbero sempre, come i pesci.

Hasonlat………………………………………..Paragone

………………………………………………….Chi remò nella tempesta imminente
Aki evezett kezdődő viharban,………………..e gonfiò, incapace, i quadricipiti,
képtelenül feszítve kvadricepszét……………spingendo il macigno del puntapiedi,
a lábtámasz szikláját tolva el,………………..con la mano rimasta in quel momento
s akinek akkor súlytalan maradt……………..senza peso all’improvviso, per cui
váratlanul a jobbkeze, mivel………………….dall’impugnatura il remo franto
repedt nyélről a lapát hátracsuklott,………….scivolò via all’indietro,
és aki akkor megbiccent egész………………e chi in quel momento fa un cenno
testében –………………………………………con tutto il corpo –
az tudja, amit én……………………………….quel che so io, è quel che sa lui.

A formátlan…………………………………….L’informe

A formátlan, a véghetetlen……………………..L’informe, il senza fine.
Belepusztulok, míg mondatomat………………Ne muoio, da quando ho cintato
a végtelenből elrekesztem……………………..il mio dire dall’infinito.
Homokkal egy vödörnyi óceánt……………….Con secchiate di sabbia recingo
kerítek el a semmi ellen.……………………….un oceano contro il niente.
Ez a viszonylagos öröklét,…………………….È questa l’eternità relativa,
ép ésszel elviselhetetlen……………………….a mente sana insopportabile.


Nemes Nagy Ágnes (1922-1991) è stata una delle maggiori poetesse ungheresi del Novecento, nonché notevole traduttrice, dal tedesco (Brecht) ma soprattutto dal francese (Racine, Corneille, Hugo, Molière). Una (forse l’unica) selezione di sue poesie tradotte in italiano è Solstizio (Empiria, 1988, trad. di Marinka Dallos e Jole Tognelli), che credo però essere ormai di difficile reperibilità. Le prime due versioni sono pubblicate anche sul mio sito (www.castiglionedav.altervista.org), l’ultima invece è un inedito.



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