1998: Enemy of the State di Tony Scott
Sorprendente che sia un film che abbia alle spalle ormai più di dieci anni…
L’importante tema trattato (quanto debbano e possano essere estesi i poteri delle autorità riguardo la sorveglianza dei pubblici cittadini) nobilita un’opera che miscela mirabilmente grande spettacolarità e contenuto impegnato. Finalmente un blockbuster non banale e che non invita al letargo del cervello… come sovente avviene.
Visivamente splendido e iperdinamico, sofisticato e virtuosistico, magnificamente sceneggiato: con il suo ritmo che non concede un attimo di tregua… con il suo messaggio (la privacy e la libertà di noi tutti continuamente minacciate), Nemico pubblico ha la rara qualità di accontentare tutti i generi di pubblici, dai meno esigenti a quelli che dal grande schermo pretendono qualità e intelligenza.
Campione d’incassi in tutto il mondo (il film costò 90 milioni di dollari e ne guadagnò oltre 250…), lo dirige Tony Scott, “uno dei registi inglesi più acclamati di Hollywood, nonché maestro di quei cult movie, ricchi di azione e adrenalina, che hanno fatto letteralmente sognare la generazione degli anni ’80/’90” (Fabio Secchi Frau). L’intera critica, giustamente, concorda nell’affermare che questo sia il suo film migliore: “Rudemente apocalittico, il tema del plot (l’invadenza della tecnologia e la malvagità dei governanti ) riesce ad imporsi con efficacia grazie al linguaggio frenetico e ansiogeno” (Storia del cinema.org), “…uno stringente thriller d’attualità, fantapolitico solo sulla carta, in realtà terribilmente serio” (Paolo Boschi), “Un grande prodotto, ben confezionato, senza sbavature …” (Filmakersmagazine.it), “Un thriller mozzafiato” (Tv.Vos.it).
Bravissimo Will Smith e perfetto nella sua malvagità John Voight. Nell’ultima mezz’ora presenza illustre dell’eccezionale Gene Hackman che riprende il celebre personaggio del bellissimo La conversazione di vent’anni prima.
p.s.
colpo di genio la soluzione finale…
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