Giustamente il Kathmandu Post scrive che la partecipazione nepalese alle Olimpiadi è sempre stata all’insegna del famoso motto di De Coubertain, l’ importante è partecipare. In 11 presenze olimpiche non hanno mai vinto una medaglia,. Qualche bella performance nella maratona a Monaco e nel taekwondo nel 1988 a Seul, dove il tamang Bidhan Lama vinse un bronzo in questo sport, allora solo dimostrativo. In Nepal è, forse lo sport più popolare, insieme al cricket, al judo e al calcio. La giovanissima (17) Sneha Rana, tiratrice con il fucile, è stata la prima fra i 5 atleti scendere in campo senza successo, seguita dalla Sherya Dithal (100 metri stile libero) giunta 47°. Seguiranno Pramila Rijal (100 metri corsa), Prasiddha Yung Sur (50 m stile libero) e Tilak Ram Tharu (100 metri uomini corsa).
La partecipazione è stata in dubbio fino all’ultimo per la guerra fra i due Comitati Olimpici nepalesi: IOC (Olympic Commitee) e NOC (Nepal Olympic Commitee). Il primo, legato ai maoisti, sì è schierato con la Cina in difesa della giovane nuotatrice Ye Shiwen accusata di doping. Governo e Corte Suprema stanno cercando di risolvere la vicenda.
Una volta messa pace, forse andrà avanti la proposta di organizzare una Gay Olimpics a Kathmandu nel 2014, evento che rientra nel gran movimento creato dall’associazione Blue Diamond diretta da Sunil Babu Pant (deputato maoista) che ha portato alla proposta, da inserire nella nuova costituzione (quando si farà), di legalizzare i matrimoni gay. Iniziativa che ha incontrato popolarità e ha portato allo sviluppo del business friendly gay turism.
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