Prendi la penna e scrivi, presto. No, la penna é troppo lenta. Prendi una sera e scrivici sopra con le mani nude e con le facce e la voce che ti porti da lontano. E scrivi sulla storia, che si azzera che si ricopia che si muove nello stomaco. Scrivi Fabio. A te che sei una risposta a una domanda non fatta, a te che dici che la curiositá su di me serve a qualcosa. A te che ti ritrovi nelle mie frasi, che piangi sui miei pensieri di dieci anni fa, che non vuoi che io sappia mancare. A te che mi fai vivere le mie paure, a te che sei giá in una canzone e non lo sai, a te che aspetti di scrivere con me. A te che ti sbucci quanto sei dura, a te che cambi canale su questo show spegnendo tanta gente in un colpo solo dallo schermo, a te che sei una virgola contro un punto. Scrivo al tuo mondo semplice dal mio di cartone, ti scrivo per dirti che qui ho molto buio sugli occhi, molto vuoto tra le mani, molto spirito vinto e desiderio incontrollabile. Scrivo per mettere nero su Bianca, anche se vorrei riempire di luce ogni poro, per dirti quanto sono profondo e imprendibile per qualsiasi mano. Scrivo per ricordarti che ogni qualvolta ci si aspetta qualcosa si attende in eterno. Scrivo per lasciare le mie parole come sassi alla Pollicino, lui é stato un furbo io replico con troppa paura. A te, che mi metti in conto quello che sono, a te che non dici per non convincerti troppo presto, a te che non t´importa del momento. Siamo in un´imprecisato qui, che a dargli una dimensione sarebbe fargli Continua a leggere