Nero su nero

Da Paolo Statuti

Urszula Kozioł, già presente da tempo nel mio blog – una delle poetesse polacche più note e apprezzate, nonché mia grande amica, mi ha inviato questo suo testo “da brividi”. Eccolo nella mia versione.

Urszula Kozioł

Nero su nero

Tu con neri rotoli e turbanti

sì, proprio a te penso – qui in un angolo sicuro –

mentre tu abiti nella nera città-inferno

dove anche il paradiso è nero

e anche i tuoi sogni sono neri

ma la veglia è più nera dei sogni

com’era là – chiedono a una bambina

che con la nonna è riuscita a fuggire

com’era – chiedono

tutto nero – risponde – nero su nero

un orfano di quattro anni è fuggito con estranei

dal nero paradiso dei jihadisti

dritto nelle mani dei volontari-salvatori

appostati per questo al confine con l’inferno

uno dei salvatori ha perso la vita correndo in aiuto

di alcune donne schiavizzate e di bambini

un ragazzino mostra come tagliano le teste

lui ha visto lui lo sa

sa già come si tagliano le teste

rifà il gesto sghembo con un colpo deciso della mano

così, proprio così – ripete il piccolo

tremo tutta al solo guardare alla TV il film di Ewa Ewart

dal fondo dell’inferno cioè dal paradiso nero (se è in nome del loro Dio)

gli occhi febbrili dei perversi come quelli

di un barbaro primitivo

poco fa hanno distrutto un’altra reliquia di Palmira

poco fa hanno ripetuto uno stupro di gruppo

il loro Dio ha dato il suo placet per questo

e anche per lapidare un’altra e trascinare

una piccola e violentarla sotto gli occhi della madre

le parole si pressano impaurite in un branco balbettante

nessuna vuole nessuna sa dare un nome a ciò che è stato visto

preferisce non essere non sopportare il mostruoso senso

ma dov’è COLUI

che potrebbe avere pietà se ci fosse

se non altro per liberare il nostro pianto imprigionato nella gola

come zolla gelata

(Versione di Paolo Statuti)

(C) by Paolo Statuti