Nervi d’acciaio, toccata e fuga dal disturbo bipolare: una fonte sicura

Creato il 12 luglio 2010 da Stampalternativa

È con grande piacere che mi accingo all’impegno, non facile e carico di responsabilità, di commentare l’interessante contributo che l’Autore porta a un problema così importante e purtroppo così attuale. Esso rappresenta un’esperienza esistenziale dolorosissima ed estremamente drammatica e ciò che la rende così importante è proprio il fatto che essa è stata e continua a essere vissuta direttamente da lui stesso con angosciante consapevolezza.

Il disturbo caratterizza la sua vita, ne è diventato una parte costitutiva, in ogni suo aspetto familiare – sociale, professionale – e influenza la vita delle persone a lui più care e vicine. Carlo descrive la sua storia con grande cura e intensità, entra nei meandri della sua esperienza, o meglio delle sue esperienze (che di volta in volta sono diverse), delle proprie percezioni e sensazioni, vi si avvolge ricercando sempre un significato recondito, nella continua preoccupazione di trasmettere al lettore la propria realtà interiore così complessa, con i suoi vissuti e i suoi variegati stati d’animo.

È ben consapevole di quanto sia difficile capire per chi fortunatamente non ha vissuto le sue esperienze, ma d’altra parte sa che chi non le ha vissute non può essere che arricchito da questo spaccato di vita.

Il racconto è sempre appassionante, carico di tensione, veloce e lieve, avvolge il lettore in un continuo desiderio di conoscenza, anche se talvolta è tentato di sospendere la lettura. Infatti, nella sua lucidità, contiene in modo mai espresso e sempre intrinseco un dramma profondo e lacerante, che si intravede soltanto come saltando in fretta su un orrido precipizio, che l’Autore con grande abilità descrittiva lascia solo emergere superficialmente, ma proprio per questo molto più intensamente.
Si potrebbe dire che le immagini che si susseguono con grande velocità, sono talmente vivide che vivono di una propria drammaticità, mai dichiarata, ma sempre presente. Essere vicino a Carlo in questi anni è stata per me un’esperienza assai importante, poiché mi ha permesso di ampliare i limiti della mia professionalità in una continua ricerca dell’umano, con una reciproca connessione delle proprie esperienze esistenziali.

Dalla mia “amicizia” egli ha sempre chiesto e preteso la mia professionalità. Non è facile accettare da parte del curante che il “paziente” non si curi, ma Carlo mi ha insegnato che la cura può passare attraverso modalità diverse, che anche nei momenti in cui egli scivola senza accorgersene (come da lui ben descritto), ha già fissato dei punti di riferimento sicuri, che certamente lo aiuteranno, solo alle condizioni che egli vorrà. Nonostante la sfiducia che il disturbo crea in sé soprattutto per le amare avventure vissute, Carlo ha fortunatamente costruito fin dal momento della sua nascita una “fonte sicura”, un rapporto di fiducia con le figure genitoriali, cui può tranquillamente attingere in caso di bisogno sempre presente e può sostituire e rintracciare altrove, dopo un’attenta ricerca, sul loro
modello.

Questa avvincente e drammatica descrizione, certamente aiuterà il lettore a capire la complessità del nostro “essere nel mondo” con una delle esperienze più umana e nel contempo così diversa dal “normale” corso della vita.


Nervi d’acciaio - Toccata e fuga dal disturbo bipolare di Carlo Castelli
Collana Eretica
104 pagine
ISBN: 978-88-6222-134-4