Direi una serie di altre cose...Come ad esempio i Brownie (una specie direi) per mariti capricciosi.
Varianti interessanti di arancini.Infatti dopo avere rifatto una seconda volta gli arancini alla frutta secca che il marito non gradisce (la frutta secca intendo e di conseguenza i dolcetti - e sarà dura in futuro andare d'accordo su questo punto poiché gli unici zuccheri che utilizzo sono quelli naturali della frutta), alla terza sono stata decisamente più comprensiva.Già ho detto che a Natale mi sento più buona. Così ieri, alla mia terza esperienza con questo dolce, ho deciso di dar vita ad una porzione Brownie.Le versioni.Vi faccio giusto un riepilogo delle versioni.1.La prima, l'originale, è questa (che potete leggere, commenti inclusi, anche su Veganblog) ed è andata a ruba (per dirla tutta, io "l'ho fatta andare a ruba" come piccolo dono di Natale).2.La seconda è stata fatta utilizzando solo farina di ceci così da renderla "una botta di proteine" e sull'esperienza del veg-panettone, per smorzare i toni cecioni, ho aggiunto anche della scorzetta di limone che insieme al succo d'arancia e alla marmellata di arance amare l'hanno decisamente messa a tacere.Il risultato è stato un dolce assai amabile per gusto e consistenza finito in varie bocche tra cui quella di Sara, la mia ovviamente, e quella di Fabiana (più una serie di altre bocche le cui identità restano sconosciute al blog). Più "gnucco" del primo, che si presentava invece più secco simil-bisciola, ma ancora più gradevole da masticare a mio parere. Il trucco per mandarlo giù è accompagnarlo ad una tisana (io consiglio quella allo zenzero).3.La terza versione doveva essere ancora "una botta proteica" ma a 225 gr la farina di ceci è terminata così i restanti 25 g sono stati di riso (il cereale intendo). Ho scordato la scorza di limone e anche le pere (dopo lo scandalo giunto dalla Francia delle "protesi killer" in silicone -a pochi giorni di distanza dalla truffa del biologico- probabile senza volerlo abbia voluto restare alla larga dalle pere in generale), ma ho voluto metterci le arance per intero (infatti non solo il succo ma anche lo scarto -che non è mica robaccia- che resta nello spremiagrumi). Dispersioni.Questa volta sono lievitati in modo pazzesco anche perché ho messo un po' più di bicarbonato e soprattutto non ho fatto disperdere il calore del forno: infatti nella seconda versione la teglia nera era rimasta a scaldarsi nel forno così che per collocare gli stampi su di essa ho impiegato almeno 30 secondi che a forno aperto sono valsi una fuoriuscita di calore (più bruciature varie alle mani e fuoriuscite di materia dagli stampi),con conseguente impasto gnucco, assai più godurioso per il mio palato.Ho capito che sbagliando non solo si impara ma, alle volte, viene ancora meglio :D
3 - b(rownie)E prima di mettere le prugne ho destinato una parte di impasto (avendo cura di non far capitare fichi!) al "piccolo brownie" dedicato al marito. Infatti qui ho dovuto mettere 3 cucchianini di una crema alle nocciole molto particolare, senza conservanti e biologica, che come primo ingrediente contiene ben il 38% di nocciole biologiche (nocciole della Tuscia per la precisione).Ecco ciò che rimane nella foto (Infatti ne basta un assaggino per deliziarvi il palato).Mi piacerebbe proprio una parete realizzata reciclando
le confezioni delle cialde...
HAPPY TIME.Infatti dalle 11 alle 11:30 il negozio "la Gardenia Profumerie" (che si trova prima della Nespresso) applica uno sconto straordinario del 25% su tutti i prodotti.E io casualmente ero entrata lì, ed erano appena scoccate le 11. Tempismo perfetto!Che fortuna ho pensato (i 12 euro guadagnati li ho poi convertiti in cialde...).Bene, i coniugi sono a posto, resta ora da occuparsi della cognatina e della suocera.Prima di passare alle cose serie vi lascio con un aggiornamento sugli scrubbini (certo non sono regali che van bene per tutti).Come varianti alla prima versione "neve sporca", per via della farina di grano saraceno, ne ho fatte altre due versioni "neve pulita" utilizzando solo la farina di riso (che comunque lava, tranquilli).Maroc-lemon scrub.Una versione con un cuore di cacao e caffè e un'altra con della scorza di limone nell'impasto per idratare e tonificare, nonché per darvi il colpo di grazia agrumato sotto la doccia.Questa che ho provato ieri è molto più delicata del primo scrubbino e credo lo sia anche più di quella con il cuore marocchino che dovrebbe "scrubbare" un pochino di più per via del caffè (ancora non l' ho provata).Il bello delle cose fatte a mano è che vengono sempre diverse. Come le creme di Fitocose che ogni volta hanno colore e profumazioni diversi (ecco perché attendo con tanta gioia l'arrivo del pacco, è sempre una sorpresa). Ma è anche un po' il brutto perché non sai mai come