Nessuna uscita di emergenza

Creato il 16 novembre 2012 da Pim

Seduta, là, davanti a me, un po’ di sbieco. Sta guardando la televisione, un film con Samuel L. Jackson, Basic mi pare. Lo sguardo è già una minaccia, rabbia cattiva, accentuata dagli occhi bistrati come Cleopatra. Una felpa tutta nera la ingolfa, come nere porta le sneakers. Pericolosa. Socialmente pericolosa, sta scritto in caratteri maiuscoli. Ciò che è successo accadrà ancora, glielo leggo in faccia. Non può che finir male, e quest’idea di ineluttabilità mi sconcerta. Distinguo una sfida gelida nelle labbra contratte. Sotto la scorza dei pensieri sta premeditando una strategia indicibile rivelata solo da piccoli gesti, apparentemente distaccati. Si sente superiore, tanto da poter disporre della vita e della morte altrui. Come una ladra vuole entrare nel tuo edificio identitario, impadronirsene per devastarlo pezzo per pezzo, colpo su colpo, senza ragione. Costringe a fare i conti con la propria vulnerabilità, una parte di sé che a volte spaventa. Un fantasma che diventa reale. Non vedo un’uscita di emergenza. Mi alzo, le passo davanti, scavalco le gambe distese ma lei resta impassibile. Irriducibile.


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