Nessuno è un'isola. Nemmeno il diavolo

Creato il 17 aprile 2015 da Il Coniglio Mannaro @elegantbear78
Si dice da secoli che nessun uomo è un'isola. Ma si sa che gli aforismi, con il tempo, perdono la loro valenza universale e diventano forme cristallizzate di pensiero; anche se alcuni di loro risplendono come stelle diintramontabile ispirazione, ogni idea è legata al proprio contesto, e non può continuare in eterno ad apparire come una novità.  Così possiamo dire che oggi, più che a delle isole, gli uomini digitali rischiano di assomigliare ad una folta schiera di naufraghi, sballottati nel mare immenso e mutevole della rete. Le isole si incontrano ancora, naturalmente, ma come luoghi di approdo e di interazione. A volte un vento fortunato o la consumata esperienza di naviganti ci conduce in qualche posto dove valeva la pena di sbarcare; luoghi ameni, dove si sosta volentieri, e si riparte con le stive più piene e la nave più in ordine di quando si è arrivati. 
Qualche giorno fa, il Coniglio ha ricevuto l'invito a visitare uno di questi luoghi: è ancora un isolotto, poco più di uno scoglio, ma cresce in fretta e promette bene. Il suo anfitrione è Penpoe, AKA Alexandru Cojocaru. Una buona penna, che ha il merito non piccolo di dedicarsi alla narrativa breve; in un mondo in cui ad ogni primate capace di sintassi è richiesto di produrre almeno un Grande Romanzo, trovo che il desiderio di ornare il proprio giardino con la delicata poesia dei piccoli fiori sia di per sé un segno di rara e pregevole sensibilità. Il che è confermato dalle parole con le quali spiega le sue ragioni: "Ho scelto il racconto breve, sia per potermi allenare meglio a scrivere, sia perché è una forma leggera per trasmettere un'idea
o un'esperienza."
Si commenta da solo, non trovate?

Se poi i racconti sono belli, non banali, dalla struttura semplice ed elegante, l'isolotto di PenPoe spicca dal mare scuro come un pratoverdissimo punteggiato di margherite sotto un cielo  limpido. Per prendere il largo e raggiungerlo non vi manca che l'indirizzo. Ed eccolo qui.https://penpoe.wordpress.com/Per il resto, il nostro amico vi ha lasciato, qui sulle pagine del Coniglio, un gentile omaggio, che mi incarico di custodire per voi. Pen ci comunica soltanto, come introduzione, che ha cercato di entrare nel punto di vista del Diavolo. 


Credits per l'immagine: http://pixabay.com/it/demonio-diavolo-inferno-lucifero-161049/


Tutti hanno un'anima


Moghembo si toglie la maglietta e la butta via, poi i pantaloni e le scarpe. Prende un piede tra le mani e poi l'altro e ci soffia sopra.«Fa un diavolo di caldo qui dentro!» Moghembo si guarda intorno spaesato. Stava attraversando la strada e ora si trova in questo posto cocente.«Malvenuto! Peccatore!» Il Diavolo apre le braccia, facendo svolazzare il proprio mantello e con un rutto accoglie il nuovo arrivato.«Buffo questo sogno, sembra quasi reale.» Dice Moghembo."Ecco, ci risiamo." Pensa Satana. "Tutti che si credono degli angioletti in miniatura." Sbuffa e si promette che farà un discorsetto a Quello lassù; perché toccano sempre a lui i lavori sporchi?«Non è un sogno, è un incubo che durerà per l'eternità.» Gli spiega Satana.«Sono all'Inferno? Ma non ho fatto niente di male.» Dice Moghembo.«Mmmh, ci risiamo.» Satana inizia a fare il solito elenco. «E quella volta che hai spiato il tuo compagno di banco? E quella vecchietta che voleva attraversare la strada e non l'hai aiutata? E quella torta, era succulenta, vero?...» Il Diavolo va avanti, con tono monotono, per un buon quarto d'ora, elencando tutti i peccati di Moghembo.Oramai si è stufato di questo lavoro. Si becca tutti gli imbecilli, deve faticare a convincerli e in più la gente lo odia. Lui fa solo quello che deve, in fondo fa del bene: punisce chi deve essere punito. E invece Quello di sopra, cosa fa? Se ne sta lì bello beato, tanto a lui arrivano solo quelli tranquilli, mentre lui deve sempre fare la parte del diavolo. "Io fatico e Lui si becca il merito, al diavolo questa vita!"