Nessuno mi può giudicare – #AskFabry

Creato il 24 ottobre 2013 da Signorponza @signorponza

Nelle puntate precedenti abbiamo parlato di sincerità, di come sia complicato essere onesti e di come spesso la via più facile sia la menzogna. Oggi mi vorrei soffermare su di un argomento coevo e poi giuro che ritorno a parlare di cose leggere e ricomincio ad insultare tutti. Ed è proprio questo quello di cui vorrei parlare. Avete mai avuto a che fare con i pregiudizi?

Mi capita spesso di imbattermi in persone che mi danno poco conto data la mia chiarissima e poco latente omosessualità. Qualcuno a lavoro, che prima di conoscere le mie capacità si permette di ostruirmi perché sono gay e, cosa peggiore, non prende nemmeno in considerazione l’idea di volersi ricredere. Prima che il mio amministratore delegato capiti su queste pagine specifico che è capitato, ora invece è tutto bellissimo. Magari qualcuno di voi lavora in un negozio di abbigliamento, e quando entra in negozio qualcuno con vistosi problemi di peso si permette di pensare quello che non dovrebbe. Ma anche senza entrare nello specifico, quante volte ci siamo trovati ad odiare, metaforicamente parlando, qualcuno conosciuto da poco più di un minuto?

Perché la nostra mente non riesce a liberarsi dai pregiudizi?

Personalmente ho sempre cercato di dare alle persone il valore che meritavano per il loro percorso, basandomi sulle loro azioni e sul rapporto che intrattenevano con me. Personalmente sto dicendo una bugia enorme, più grande anche di Platinette. Ecco, l’ho fatto di nuovo. Perché mi lamento delle persone che usano poca cortesia nei miei confronti quando sono il primo a non adoperare nessuna gentilezza con il prossimo? Mi fa tanto male quando le persone non interagiscono con me scegliendo di discriminarmi perché sono gay, e allora perché insisto nel dare agli altri quello che vorrei non venisse dato a me? Dobbiamo fare un discorso generale, primo per la sede in cui ci troviamo e secondo perché non siamo sociologi. Mi capita molto, troppo spesso di avere a che fare con persone che non sono nate nella mia città e mi capita quasi sempre di avere pensieri poco carini nei loro riguardi. “Guarda questa napoletana che belle Hogan che si è messa”, “Senti la siciliana come starnazza al cellulare”, “Madonna quanti peli, cento euro che sei di Cagliari”. Voi non vi vergognate? Io in tutta franchezza un po’ sì, perché qualcuno di loro sono sicuro che pensi “Vedi quello quanto è finocchio e quanto sculetta”, e me lo merito. Mi merito tutto quello che mi viene detto perché a colazione mangio latte ed ipocrisia. Terrone, frocio, albanese, cicciona, pezzente. Non sono solo io, siete anche voi degli ignobili ipocriti. Ci ho messo una vita a riprendermi dal bullismo subito durante l’infanzia e la pubertà per finire a fare il razzista appena ne ho l’occasione. C’è un “ma”, ed un “ma” che vale tutto: me lo avete fatto notare voi, sono molto più buono da qualche mese a questa parte. Non ho fatto miracoli, ho provato e sto ancora provando a non ferire nessuno. Cerco di fregarmene se le tue abitudini sono diverse dalle mie, passo avanti ai comportamenti che mi urtano il sistema nervoso, non mi pronuncio sulle discutibili scelte altrui. E come ho detto ci sto riuscendo e me lo hanno detto gli altri. Dicono, “Mi sembri più buono”, “Sei cambiato”, “Il nuovo Fabry è migliore”. Non ho la presunzione di essere la nuova Madre Teresa di Calcutta, spero ancora nell’estinzione del genere umano ma mi limito a non riservare agli altri lo stesso trattamento che fa soffrire me. Ed è molto semplice in realtà trattenere dentro i vari “Muori” che ogni giorno sento di dover condividere con le persone.

Mi piacerebbe che ci provassero tutti, anche i gay che si sentono feriti a morte dal Sig. Barilla e poi passano la giornata a trovare difetti a quella o questa cantante, lanciandosi parrucche e strappandosi le unghie facendomi vergognare di essere omosessuale. Mi piacerebbe anche che gli amici meridionali la smettessero di lamentarsi delle città in cui emigrano e dei loro abitanti, perché quando li chiamiamo terroni ci abbassiamo al loro livello. Potrei andare avanti all’infinito ma mi fermo. Ho scritto questo un po’ per chiedere scusa a tutte quelle persone che ho trattato male ingiustamente, un po’ per far capire che non bisogna essere stronzi a tutti i costi, e un po’ per darmi un tono così che crediate che sia un peccatore redento. E lo sono, ci provo almeno. Non è sgradevole, riflettendoci, dimostrare di essere terribilmente simili a coloro che noi persistiamo a condannare? Siamo tutti come Brunetta? Predichiamo bene e razzoliamo male? Saranno parole banali le mie, ma provate a ripensarci la prossima volta che qualcuno vi prenderà per il culo. Ve lo siete meritati? Io forse un pochino sì.

Abbiamo finito con i post seri, la settimana prossima ci aspettano sorrisi e risate alla vecchia maniera. Nel mentre fatemi sempre sapere cosa ne pensate a fabry@signorponza.com 

(Tutto questo discorso non ha valenza per gli ex obesi, loro sono persone cattive che meritano tutti gli insulti che riuscite a pensare.)

(Non venite a fare la morale a me dopo questo post per le parole non lusinghiere che ho usato nei confronti di qualcuno, era necessario. Un po’ come il dolore in certe posizioni, fa male ma vai avanti lo stesso.)

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Il post Nessuno mi può giudicare – #AskFabry, scritto da Fabry, appartiene al blog Così è (se vi pare).


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