Nessuno tocchi i blog

Da Ilmisci

Secondo l’Art.1, comma 29 del ddl intercettazioni (su cui è stata posta la fiducia) i blogger devono pubblicare le richieste di rettifica in 48 ore o pagare fino a 12.500 euro. Senza considerare il fatto che il concetto stesso di pretendere di poter controllare la rete a me fa sorridere (eufemismo), io mi domando come la cosa sia materialmente possibile.

Due dubbi:

- il primo dubbio me lo ha fatto venire questo articolo. Poniamo il caso che io sia in ritiro spirituale sulle vette himalaiane dove sto frequentando un corso a distanza sul ruolo dei social media in Corea del Nord e qualcuno scrive dei commenti sul mio blog, o mi scrive una mail chiedendo una rettifica su qualcosa che ho scritto, e io non vedo i messaggi se non a distanza di settimane al ritorno dal ritiro spirituale, cosa mi succede? Sarò obbigato a versare allo stato un obolo pari a Euri 12.500?

-il secondo dubbio invece è forse un po’ più tecnico: io vivo fuori dall’Italia e per scrivere il mio blog uso una piattaforma open-source come WordPress, che penso abbia di meglio da fare che curarsi del ddl intercettazioni. Indi per cui mi domando su quali basi io sia tenuto a rispettare, o anche solo a considerare, questo ddl? Solo perchè scrivo in Italiano? E allora uno di Bolzano che ha un blog in tedesco non dovrà tener conto di questo ddl a meno che non trova un giudice che capisce il tedesco e lo costringe quindi a retificare in caso di richiesta. E in quel caso la retifica dovrà essere in italiano o in tedesco? E se invece un italiano che vive in Papua Nuova Guinea tiene un blog su come si vive da quelle parti, e magari parla male di un’agenzia di viaggi italiana che rifila delle sole immense ai turisti? Se l’agenzia di viaggi chiede lui di retificare qualcosa e proprio in quel momento si abbatte sull’intera Nuova Guinea un tifone che lascia la zona senza elettricità, e quindi senza internet per 48 ore e un minuto? Che succede al povero blogger? E chi decide come sanzionarlo? e chi si prende la briga di andare fino in fondo e controllare che la sanzione sia rispettata?

Infine, e giuro che termino qui, suppongo che nessuna piattaforma di blogging abbia i propri server in Italia. E se a loro questa legge non piacesse? In che modo avrebbero la possibilità di esprimere il loro dissenso? Sarebbe interessante sentire la loro opinione.

Ps. se qualcuno commenta su questo post chiedendo delle rettifiche, e io non rispondo entro 48 ore, per favore non denunciatemi…lì fuori è arrivata l’estate e magari può capitare che passi il pomeriggio al parco, invece che davanti al computer.

foto: flickr


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