Ma perché ve la prendete con Walter Palmer? Perché ha ucciso illegalmente? Perché ha sborsato cinquantacinquemila dollari per (il gusto di) uccidere un animale? Perché si fa ritrarre sorridente come un demente con un piede sulle sue prede? Ebbene, sbagliate. Lui non c'entra niente.
Che differenza ci sarebbe stata se, invece di Cecil, davanti a quella freccia e a quel fucile ci fosse stato un altro leone, però grande e bello e fiero uguale, o anche piccolo e timido, o magari solo una gazzella, un'antilope o un coniglio, o un fagiano, tutti quanti però in una zona di caccia consentita? Nessuno ne avrebbe saputo niente e tutti voi e le vostre coscienze sarebbero vissute tranquille e serene (e avreste continuato a postare gattini su Facebook), come accade per tutte le prede ammazzate per gioco di cui non sapete niente.
Dunque non fatevi prendere dal magone mediatico per le foto del povero animale ucciso, decapitato e scuoiato, e dalla furia nei confronti di Walter Palmer. Il problema non è Palmer-il-dentista, un cretino qualunque. Il problema è la caccia. Il problema è che la caccia esiste ed è legale (dove e quando è legale praticarla, naturalmente), ma anche illegale, e c'è gente che se ne va in giro pensando sia una bella cosa. Il problema sono le armi, la loro diffusione e le loro lobby di potere. Il problema sono i media che ci mostrano le foto strazianti e sollecitano le nostre reazioni emozionali e sostituiscono i loro pensieri ai nostri. Il problema è il sistema. L'Uomo è il problema.
Ma il fatto che Palmer abbia agito illegalmente (consapevolmente o meno) non rende affatto il suo gesto più barbaro o più meritevole di condanna. No, miei cari. Questo proprio no.