Dopo la prima vittoria stagionale sul campo degli Washington Wizards, i New Jersey Nets sono in striscia aperta di 5 sconfitte di fila, l’ultima contro i non irresistibili Indiana Pacers di questo primo scorcio di regular season. Nell’ultima stagione targata ‘New Jersey’, prima del tanto chiacchierato sbarco a Brooklyn del prossimo anno, le cose stanno andando male, anche perchè alcune operazioni, in sede di mercato, non sono andate in porto.
La squadra infatti non è stata rinforzata rispetto alla passata stagione: si parlava di Andrei Kirilenko, pupillo del proprietario Mikhail Prokhorov, ma AK47 ha capito che è meglio rinunciare a qualche dollaro e provare a vincere sul serio col Cska Mosca in Eurolega; si è parlato di pivot come Tyson Chandler, Nenè e soprattutto da Dwight Howard, ma non si è fatto nulla. Anche perchè i primi due hanno scelto altre destinazioni, mentre per DH12, sfiga, si è fatto male Brook Lopez, la principale pedina di scambio da mandare agli Orlando Magic. In sostanza, quello che la dirigenza ha messo a disposizione della stella Deron Williams sono gli ex Knicks Shelden e Shawne Williams, il campione in carica DeShawn Stevenson e il pivot turco Mehmet Okur, prossimo al ritiro. Come direbbe qualcuno, bene ma non benissimo.
“Sono frustrato per come sto giocando. Non sto aiutando questa squadra a migliorare e a vincere. Sto giocando davvero male. Dovremmo giocare bene tutti e 48 i minuti ma non lo facciamo. Dovremmo giocare in modo più semplice e non forzare, ma non lo facciamo. E’ frustrante“.
I Nets non hanno molte carte da giocarsi a questo punto per convincere Deron Williams. Il mercato è aperto fino al 15 marzo e di sicuro tenteranno fino all’ultimo di prendere Dwight Howard, l’unico che possa trattenere Deron. E poi ci sono le note liete interne, come la costanza di Kris Humphries, che nonostante la bufera per la love story finita male con Kim Kardashian viaggia a 12+10 rimbalzi a sera, e il potenziale del rookie Marshon Brooks, già ora secondo cannoniere della squadra con quasi 14 punti di media in appena 20 minuti sul parquet concessi da coach Johnson.