Neup- BRICOLLA; Passeggiatadidire; Passi tardi e lenti

Creato il 17 ottobre 2014 da Chinalski

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<p><strong>Avviso</strong></p>
<p>La rubrica Non &egrave; una passeggiata si sposter&agrave; il venerd&igrave; per qualche tempo, per non confliggere con il luned&igrave; del nuovo concorso Per un pugno di conchiglie, in cui verranno pubblicate le soluzioni dei libri e le risposte dei partecipanti. Funzioner&agrave; quindi da aperitivo per la passeggiata del fine settimana. </p>
<p><b>Non &egrave; una passeggiata, a cura di <a href=”PassoBarbasso">PassoBarbasso">PassoBarbasso">PassoBarbasso" rel="nofollow">http://www.passobarbasso.it/”>PassoBarbasso</a> </b></p>   <p>Bric&ograve;lla <br>
Dal francese bricole ‘cinghia per reggere pesi, da facchino’.<br>
Sostantivo femminile.<br>
Gerla, sacco e simili usati dai contrabbandieri per portare a spalla un carico. <br>
(estensione) Il carico di contrabbando portato con tale gerla. </p>
<p>Il termine bricolla, ormai desueto, viene citato dal cantautore comasco Davide Van de Sfroos,in Ninna nanna del contrabbandiere: &quot;Ninna Nanna, dormi figliolo [..] Prega il Signore a bassa voce, con al sua bricolla a forma di croce&quot;.</p>
<p><b>Passeggiata di dire</b></p>
<p>Le bugie hanno le gambe corte<br>
Significa che  le bugie non riescono a fuggire da chi le vuole scoprire in quanto camminano lentamente per le gambe corte, mentre presto sar&agrave; la verit&agrave; ad affermarsi.<br>
Alcune volte si sente anche: le bugie hanno le gambe corte, per&ograve; arrivano prima.</p>
<p><b>A passi tardi e lenti</b></p>
<p>In questa nuova rubrica si dar&agrave; spazio a modi di dire relativi alla pratica della lentezza. In confronto con altre modalit&agrave; di locomozione, chi cammina si sposta lentamente, ma i ritmi lenti sono spesso indispensabili per rapportarsi alla realt&agrave; in modo non superficiale.</p>
<p>Lentius, profundius e soavius.<br>
Ovvero &quot;Pi&ugrave; lenti, pi&ugrave; profondi, pi&ugrave; dolci&quot;. <br>
Motto coniato da Alexander Langer in contrapposizione al il motto olimpico &quot;Citius!, Altius!, Fortius!&quot;, ovvero &quot;Pi&ugrave; veloce!, pi&ugrave; in alto!, pi&ugrave; forte!&quot;. Il filosofo altoatesino intendeva in questo modo contrapporsi ai valori della civilt&agrave; occidentale basata sulla competizione. <br>
Riportiamo da un suo discorso del 1994: &quot;Io vi propongo il lentius, profundius e soavius, cio&egrave; di capovolgere ognuno di questi termini, pi&ugrave; lenti invece che pi&ugrave; veloci, pi&ugrave; in profondit&agrave;, invece che pi&ugrave; in alto e pi&ugrave; dolcemente o pi&ugrave; soavemente invece che pi&ugrave; forte, con pi&ugrave; energia, con pi&ugrave; muscoli, insomma pi&ugrave; roboanti. Con questo motto non si vince nessuna battaglia frontale, per&ograve; forse si ha il fiato pi&ugrave; lungo&quot;.</p>
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