L'Italia in questi giorni è piena di neve: dalle montagne più alte alle città in pianura le precipitazioni sembrano non aver risparmiato nessun luogo.
L'evento è diventato ancora più eccezionale, dopo che il nostro clima ci ha abituato a fare a meno di questo fenomeno meteorologico, limitato solo alle altitudini più elevate. Così da qualche giorno non si parla d'altro che dei centimetri caduti, delle previsioni per le ore successive, di caos e traffico bloccato sulle reti stradali urbane ed extraurbane, di scuole e uffici chiusi, di disagi per il gelo (si parla anche di posto fisso, ma quello si è già da tempo squagliato come neve al sole).
Di neve parlano i telegiornali, la stampa, i social network che mostrano secondo, dopo secondo, immagini e commenti in tempo reale di quanto accade nelle varie località. Roma è inagibile, le autostrade serrate, le partite di calcio sospese, pure i treni non marciano sui binari scivolosi.
La nevicata del '56 viene evocata in ogni discorso, ricordando che in quell'anno iniziò a nevicare i primi di febbraio e smise solo intorno al ventuno. "Roma era tutta candida, tutta pulita e lucida" cantava Mia Martini nel raccontarla e mia suocera ricorda ancora le gallerie scavate dentro i cumuli più alti degli usci delle case e il timore di dover partorire a mille metri di altitudine senza l'adeguata assistenza. Un'altra Italia diversa dal Paese di oggi più organizzato, ma in realtà poco preparato alle variazioni atmosferiche.
E dire che abbiamo dotato le nostre autovetture di catene e pneumatici dentellati così come ha voluto il Codice della strada già dallo scorso anno!
Ma la neve fa parlare di sé, sia che la si consideri da un punto di vista pratico, sia che si resti affascinati dal suo potere di mutare il paesaggio, le case, gli oggetti su cui si posa, di generare un ovattato silenzio.
Necessaria per alimentare le falde acquifere e per garantire il corretto ciclo dell'agricoltura e della vegetazione, la neve, insomma, al pari di altri eventi atmosferici interferisce nella routine quotidiana abitudinaria e impigrita e continua a incuriosire l'uomo che ne ha serbato l'esperienza in molti proverbi.
La neve nei proverbi
Sotto la neve pane, sotto l'acqua fame
Quando il sol la neve indora, neve, neve e neve ancora
Se si rannuvola sopra la brina, o pioggia o neve o strina
Buona è la neve che a suo tempo viene
Non si caca mai sotto la neve, che non si scopra
Anno nevoso, anno fruttuoso
Dopo la neve bel tempo viene
Candelora, candelora, se ce piove o se ce nengue (nevica) dell'inverno sémo fòra, se ce dà lu sulicillu (il sole) siamo a mezzo invernicillu!
(La foto del Colosseo innevato è di G. Di Tommaso 2012 per facebook)