Un affascinante viaggio nel folklore nordico, condito da una punta di horror
Tra le tendenze attuali dell'industria videoludica, una che probabilmente ha portato quasi solo buone cose è il fiorire di tutta una serie di piccoli team indipendenti, che prima su PC e poi su console, grazie ai negozi digitali e a iniziative varie tese a rendere un po' più aperti quelli che una volta erano ambienti tipicamente riservati ai soli grandi produttori, si sono portati alla ribalta della scena. In un mondo che però è chiaramente dominato dai grandi titoli tripla A, lo sviluppo dei quali richiede milioni e milioni di dollari, uno sviluppatore indie deve aguzzare l'ingegno perché il suo prodotto guadagni l'interesse del pubblico, e puntare su caratteristiche che siano almeno in qualche misura innovative o poco frequentate: la svedese Simogo, ormai più di due anni fa, decise di puntare sulle proprie radici culturali per Year Walk, gioco ricco di riferimenti al folklore e alla mitologia scandinava, e la mossa fu decisamente azzeccata. Uscito originariamente per sistemi iOS e poi portato anche su PC e Mac, Year Walk si presenta finalmente anche su console, Nintendo Wii U per la precisione, e ci permette di scoprire che oltre al retroterra mitologico c'è tanto di più che lo rende una vera piccola gemma indie.
Alla scoperta del futuro
Lo Year Walk, Årsgång in svedese, è un antico rito di divinazione particolarmente diffuso nel sud del Paese fino all'800 inoltrato e intrecciato di tradizioni sia pagane che cristiane. In particolari date, specie Natale, Capodanno o il giorno di Santa Lucia, chi voleva compiere questo rito se ne stava per tutto il giorno chiuso in una stanza, senza parlare con nessuno e senza assumere né cibo né acqua per poi, una volta calate le tenebre, incamminarsi verso la chiesa del villaggio.
Qui varie creature mitiche, che evidentemente avevano resistito ai tentativi del cristianesimo di estirpare ogni credenza popolare, l'avrebbero sottoposto a diverse prove, superate le quali l'officiante avrebbe avuto delle visioni che gli avrebbero svelato il suo immediato futuro. In genere le preoccupazioni riguardavano l'andamento del raccolto o la salute del bestiame nell'anno successivo, ma per Daniel Svensson, il protagonista di Year Walk, l'ossessione riguarda Stina, la donna che ama e che non può sposare perché appartenente a una classe sociale diversa. Nonostante le preoccupazioni dell'amata, Daniel decide di intraprendere il rito, e se già le premesse sono decisamente originali, come poi si articola il tutto, a livello di trama, di gameplay, di direzione artistica e anche di un paio di sani salti sulla sedia, sarà in grado di lasciare a bocca aperta più di un giocatore. Di base, Year Walk è un'avventura composta di esplorazione e risoluzione di enigmi. L'area di gioco è composta da una serie di piccole zone collegate tra loro solo in alcuni punti specifici: se questo nella versione originale le conferiva un aspetto quasi labirintico, la presenza costante della mappa sullo schermo del GamePad - una delle peculiarità del sistema di controllo della conversione Wii U, che analizzeremo più in dettaglio tra un po' - mitiga quest'aspetto ma allo stesso tempo rende più fluida l'esperienza. Un'altra particolarità è che, nonostante tecnicamente possiamo parlare di inquadratura in prima persona, ci si sposta nelle varie zone solo lateralmente. Lungi dall'essere limitante visto il tipo di gioco, questa caratteristica permette invece all'atmosfera generale e alla direzione artistica di mostrarsi al giocatore in tutto il suo splendore, con un magnifico 2D che richiama lo stile dei libri illustrati per bambini ma in una declinazione tutta sua, onirica, soprannaturale, un po' inquietante e disturbante, grandemente evocativa col suo contrasto stridente tra l'oscurità opprimente della notte e il bianco immacolato della neve.
Year Walk - Trailer della versione Wii U
Il touch screen intelligente
Quando poi ben presto arrivano gli enigmi, il discorso va approfondito. Fondamentalmente siamo di fronte a due tipi diversi di puzzle, il primo classico, basato su logica e indizi, e qua la cosa che salta subito all'occhio è che il gioco dà veramente pochi punti di riferimento, o meglio, quelli che dà sono ben nascosti. Può capitare ad esempio d'imbattersi in strani disegni incisi su un albero: si capisce, se si ha appena un minimo di esperienza nel genere, che non sono messi lì a caso, ma è molto probabile che serviranno in una fase dell'avventura molto più avanzata.
Utilissima in questo caso è la possibilità di prendere degli appunti direttamente sul GamePad, ma la cosa importante è che questo modo di proporre i rompicapo non fa altro che aumentare quella sensazione di straniamento onirico che è una delle caratteristiche migliori di Year Walk. L'altra tipologia è basata sul movimento: anche qui la risoluzione è lasciata quasi totalmente alla fantasia, e anche a un po' di sano "prova e sbaglia", del giocatore, e questo ci permette di parlare del sistema di controllo della versione Wii U, realizzata in collaborazione con Dakko Dakko. Se gli spostamenti sono affidati al canonico stick analogico, col grilletto sinistro si aziona un cursore che può essere manovrato tramite movimento del pad, e col grilletto destro s'inizia a interagire con gli oggetti, manipolabili poi sempre muovendo il pad. Questo sistema di controllo, laddove sarebbe stato più scontato spostare l'azione di gioco sul touch screen, consente a quest'ultimo di ospitare, oltre a mappa e appunti, anche una piccola enciclopedia sul folklore del gioco, un sistema di indizi da usare in caso proprio non ce la facciate ad andare avanti e pure un'altra cosa che non vi anticipiamo, ma che però è solo uno dei modi creativi e sorprendenti nei quali il pad viene sfruttato di tanto in tanto. Con l'azione che si svolge fluidamente sul televisore e il touch screen integrato in maniera intelligente e non scontata, l'affermazione di Simogo che questa sia la "versione definitiva" di Year Walk appare molto solida, fermo restando che non sempre i sensori funzionano così come vorremmo costringendoci talvolta a ripetere il movimento. Si tratta di uno dei due soli difetti del gioco: l'altro è una durata eccessivamente ridotta. L'avventura si termina tranquillamente in una sola sessione, ma sarà una sessione intensa, specie a causa dell'atmosfera del tutto: il materiale di base è affascinante di per sé, ma viene declinato in modo delizioso, e se di atmosfera e direzione artistica abbiamo già parlato, rimane da citare il tono horror che sale pian piano e nella storia - che però sa essere anche parecchio struggente - e nella rappresentazione grafica, senza mai assumere una pesantezza eccessiva e proprio per questo risultando ancora più inquietante, onnipresente, straniante. Ciliegina sulla torta di questa versione Wii U è, per noi abitanti dello Stivale, la completa localizzazione in italiano, assente su iOS: il poco testo presente è però indispensabile per cogliere al meglio la trama.
Pro
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Il folklore scandinavo ha un fascino assoluto
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Storia e atmosfera di grande intensità
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L'integrazione del GamePad è intelligente e sorprendente
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Su Wii U completamente in italiano
Contro