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Never Say Die. Un libro che racconta cosa succede dopo i felici anni della pensione.

Creato il 09 marzo 2011 da Andreas
Never Say Die. Un libro che racconta cosa succede dopo i felici anni della pensione.Esiste una altra teoria, probabilmente molto più realistica di quanto si vorrebbe sul “aging”, cioè sul diventare anziano. In questo contesto si parla più esattamente dello sviluppo demografico di un continuo invecchiamento della popolazione. Non è un argomento nuovo, e il libro Susan Jacoby, appena uscito negli States, di cui titolo viene citato proprio all’inizio “Never say die - The Myth and Marketing of the New Old Age”, ripropone un tema che in altri parti (fuori Italia) è stato preso in considerazione già da tempo come potenziale rischio per il mondo del lavoro , o in altri contesti come opportunità o peso sociale per il mondo lavorativo del futuro.
Never Say Die. Un libro che racconta cosa succede dopo i felici anni della pensione.Ci si aspetta una società anziana attiva più al lungo che vorrà essere “impegnata”, che vuole essere intrattenuto. Per questo, il design dovrà farne i conti e integrare le sue soluzioni di prodotti e sistemi sempre di più con una utenza ultra 65 enne o 70 enne.Ancora, fin qui, niente di nuovo. Ma il libro – l’autrice ha 65 anni ed è in pieno delle sue attività intellettuali – denuncia un'altra vecchiaia. Quella che viene dopo. E in questo senso, elabora uno scenario che guarda oltre quella fascia di anziani felici, che si trovano nei club e associazioni per stilare programmi di intrattenimento e viaggi culturali. L’aumento dell’età demografica significa innanzitutto un notevole aumento dell’aspettativa della vita, che negli ultimi 100 anni si è quasi triplicata: dai ca. 35 anni si sta superando gli 80 anni. Questo significa che gli ultra 90 enni e pure quelli che superano i 100 anni saranno sempre di più.
Never Say Die. Un libro che racconta cosa succede dopo i felici anni della pensione.Ma a loro non si riferisce questa iliaca immagine di benessere, il nonno sorridentissimo con denti bianchi, à la Mulino Bianco. Si riferisce a persone che sempre di più necessitano una cura e le patologie più svariate, probabilmente ancora da scoprire dopo una vita di lavoro prolungato oltre i 70 anni, chiederanno un sistema sanitario efficacissimo.Lo scenario è cupo: la bilancia tra lavoratori e pensionati si sta sempre più inclinando verso gli ultimi, se poi dobbiamo anche pensare che ci vorranno sempre più operatori sanitari pagati dal pubblico, la questione non migliora. Pensando alla soluzione di un sistema privato, declina l’evoluzione tecno-scientifica, dove una sempre più crescente popolazione gode di una vita sana prolungata in una società, dove solo i ricchi sopravvivono.In extremis, la conclusione di Jacobs, ci sarà una sempre crescente popolazione urbana, che anche in età avanzata riesce a mantenere ancora una piccola autonomia o almeno ottiene un sostegno esterno. La vita eterna, non necessariamente frutto di un gene, può darsi, non è poi così l’El Dorado, come la pubblicità delle assicurazioni ci vorrebbe far credere.

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