Articolo Scritto per la webzine Fumetti di carta
Oggi sono qui per consigliarvi l’acquisto di Ultimate New Ultimates, miniserie firmata da Loeb e Cho, che rispolvera i Vendicatori dell’universo alternativo della Marvel Comics dopo gli eventi di Ultimatum.
Punto forte della miniserie: le tavole di Frank Cho, l’autore della divertente comic strip Liberty Meadows (pubblicata in Italia da Salda Press) ci delizia con tavole pulite e godibili, e con illustrazioni perfette e notevoli. Dimostrando d’essere più che in grado di gestire più di tre vignette alla volta.
Merito del godibile lavoro grafico di Cho è anche un Loeb, particolarmente ispirato, che sembra confezioni per l’artista una sceneggiatura a misura della sua matita, infatti non mancano gli elementi che Cho adora disegnare: draghi, le due tigri di Ka-Zar ed Orchi nerboruti a palate. Collaborazione già vista tra l’altro di recente sulle pagine di Hulk, in cui ha sostituito McGuinnes nelle prime storie di Red Hulk.
Thor Rinato invece ha tutti i pezzi al posto giusto per essere considerato una lettura piacevole, lungi da me, paragonarlo a pietre miliari, ma in mezzo a tutto questa mediocrità sopravvalutata dilagante, è già tanto trovare qualcosa che vi prenda tanto da farvi arrivare alla fine di un albo, invece che lanciarlo dalla finestra dopo poche pagine.
Pubblicato dalla solita Panini su Ultimate Comics nei numeri 5, 6 e 7, il ritorno di Thor, (che era rimasto nel regno dei morti per salvare la sua ragazza, Valchiria, morta nell’inondazione operata da Magneto durante il mega-evento Ultimatum) vanta tutti gli ingredienti classici del fumetto supereroistico, c’è il super-cattivo con il piano audace e geniale, c’è la bella, anzi direi che le belle non mancano, c’è l’introspezione, che da Loeb non ve la sareste mai nemmeno sognata, c’è persino l’amore, ed un finale lineare. Mica poco.
La paura di spoilerare troppo sulla trama frena la mia lingua, però posso dire che come miniserie è decisamente migliore del pattume che ci sta rifilando Millar sui suoi Ultimates Avengers (di cui abbiam parlato troppo bene troppo presto, in questa stessa sede, mea culpa.)
Come detto la storia è lineare, certo il super-piano del super-cattivo è molto Golden Age, molto “tanto rumore per nulla”, ma d’altronde anche una bistecca cucinata male, pare appetibile se ben impiattata. Quel che conta è che Loeb non si perde nella caciara solita, ma dosa bene i vari elementi fino all’ ultima pagina, tenendo bene il ritmo. Ed alla fine, il risultato si fa decisamente leggere.
Miniserie promossa insomma, meglio questa che i Vampiri di Millar, e dall’incipit letto, sembra meglio anche dei nuovi Ultimate X-Men, la mini di Loeb e Adams che rilancerà i mutanti ultimate.
Pagella finale: Buono per la storia e Ottimo per i disegni.
Baci ai pupi.