Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha proposto di vietare il fumo anche nei parchi e sulle spiaggie.
“La scienza è chiara in materia: un’esposizione prolungata al fumo passivo nuoce alla salute – ha detto il sindaco, ex-fumatore – è giunto il momento di agire su questo problema”.
Niente più sigarette quindi anche all’aperto, se la normativa dovesse essere approvata ufficialmente dal consiglio comunale di New York, i trasgressori d’ora in poi dovranno pagare multe fino a 250 dollari (quasi 200 euro). Secondo Bloomberg, l’ufficializzazione della legge è solo una formalità.
Il “fumo passivo” (passive smoke) è quello che viene inalato involontariamente dalle persone che vivono a contatto con uno o più fumatori attivi ed è il principale inquinante degli ambienti chiusi.
Il fumo è di due tipi:
- centrale. che rappresenta il fumo attivo ed è prodotto dall’aspirazione del fumatore in gran parte inalato e solo in parte espirato.
- laterale, che rappresenta il fumo passivo ed è prodotto prevalentemente dalla combustione lenta della sigaretta lasciata bruciare passivamente nel portacenere o in mano fra un “tiro” e l’altro e dal fumo espirato dal fumatore attivo.
E’ importante ricordare che, quando il fumatore inspira profondamente il fumo, più della metà dei prodotti tossici (particolarmente catrame e monossido di carbonio) vengono trattenuti.
Naturalmente il fumo “laterale” è molto diluito nell’aria ambiente, mentre il fumo “centrale è concentrato tutto all’interno dell’apparato respiratorio del fumatore. E’ essenziale per ridurre il rischio legato all’esposizione, aprire le finestre e cambiare l’aria il più spesso possibile. Questo accorgimento è sempre utile quando ci sono fumatori in ambienti chiusi, anche nelle città più inquinate, perchè numerosi e rigorosi studi hanno dimostrato che l’inquinamento atmosferico è responsabile di 1/4 delle malattie respiratorie.
Il primo grido d’allarme è stato lanciato dalla Organizzazione Mondiale della sanità che, in una ricerca approfondita ha raggruppato e collegato i dati prodotti da oltre 50 studi, pubblicati sulle più autorevoli riviste scientifiche del mondo sul rapporto tra fumo passivo e rischio di tumore polmonare nei non fumatori. L’analisi dei dati ha fatto riscontrare un aumento significativo del rischio cancerogeno nei non fumatori esposti al fumo del partner ed è stato inoltre osservato che il rischio aumenta con l’aumentare dell’intensità dell’esposizione.
Un italiano su quattro - è vittima del fumo degli altri e tantissimi, purtroppo, sono i bambini fumatori passivi, considerato che, secondo l’Istat il 50% dei minori di 14 anni vive con un fumatore in casa rischiando, in tal modo, di divenire a sua volta – e suo malgrado – un fumatore.
Il fumo passivo nuoce gravemente alla salute e per garantire la salute delle persone anche nei luoghi pubblici, nonostante l’impopolarità dell’iniziativa, che, sicuramente incorrerà nelle proteste dei fumatori è necessario aumentare la b
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