NEW YORK | GIORGIO TARDONATO – Wonders of the Universe | 10-28 SEPTEMBER

Creato il 06 settembre 2014 da Amedit Magazine @Amedit_Sicilia

“LE MERAVIGLIE DELL’UNIVERSO NATE DALL’ARTE DI GIORGIO TARDONATO IN MOSTRA A NEW YORK”

Studio Tablinum presenta la mostra personale di Giorgio Tardonato “WONDERS OF THE UNIVERSE” che inaugurerà presso ArtiFact Gallery di New York City, LES, Manhattan, mercoledì 10 settembre 2014, dalle ore 18.00.

La mostra rimarrà in essere sino a domenica 28 settembre 2014.

 IL PROGETTO CURATORIALE DI STUDIO TABLINUM

Una mostra che si pone come traguardo per l’artista erbese e allo stesso tempo segnale di un nuovo promettente inizio: le opere esposte presso la Galleria ArtiFact vogliono esaltare le doti pittoriche dell’artista ed esaltare il lavoro scientifico che sta alla base delle stesse, nel cuore pulsante dell’arte contemporanea mondiale, il circuito delle gallerie del LES di Manhattan.

Una mostra newyorchese che nasce dalla felice collaborazione tra Studio Tablinum e i colleghi di ArtiFact Gallery, New York.

L’arrivo in America delle opere di Tardonato si è posto quale naturale coronamento del suo percorso artistico. Complice il legame della sua arte con l’America, terra d’origine dell’Astronomical Art, genere ancora poco conosciuto in Italia e, contrariamente, molto apprezzato oltre oceano.

L’Astronomical Art o Space Art si dedica alla rappresentazione artistica delle meraviglie del cosmo, enfatizzando attraverso l’arte le meraviglie dell’Universo quale nuova frontiera per l’umanità.

Suo pioniere è stato lo statunitense Chester Bonestell il cui lavoro ha contribuito a celebrare nel dopoguerra la conquista dello spazio da parte dell’uomo con i suoi primi viaggi e le prime meravigliose scoperte.

L’ARTISTA

Giorgio Tardonato nasce a Erba, in provincia di Como, nel 1951, risiede a Eupilio, sempre in provincia di Como. Laureato in Lettere Moderne esercita la professione d’insegnante.

Il genere di pittura è “astronomico”, nelle opere ci sono stelle, galassie, comete, nubi cosmiche, ma anche fantastiche galassie di antimateria, cieli in negativo, cristalli cosmici…

Le tecniche necessarie sono in continua evoluzione: tele dipinte con colori a olio o acrilici; pennelli, spatole, aerografo, scorrimento, inclusioni; anche tele autocostruite, con tagli riempiti di resine trasparenti e inclusioni d’oro; forme, scolpite o incise, opache e trasparenti.

Per gli esperti dei generi artistici contemporanei, si parla di SPACE ART oppure ASTRONOMICAL ART.

IL TESTO CRITICO

QUANDO LA MERAVIGLIA DEL COSMO SI FA ARTE

La bellezza del cosmo assume un particolare valore se esaltata dall’ope-ra di chi sa cogliere l’unione fra la forma artistica creata dalla mano dell’uomo e un’altra forma d’arte, dal sapore arcano, fatta di galassie, remoti sistemi solare originata dal cosmo stesso.

La meraviglia creata dalla natura giunge a intrecciarsi a quell’infinito stupore che alimenta gli interrogativi dell’essere umano fin dalle sue origini, spingendolo alla ricerca di quel mistero che ha dato origine a tutto ciò che ci circonda, si coniuga alla forza creativa, alla sete di scoprire sempre nuove prospettive, che è propria dell’essere umano e dà origine a un’eccezionale forma d’arte di cui Tardonato è eccellente demiurgo. La corrente della Space Art, che ha per tema la rappresen-tazione dello spazio e si basa su un legame antico ed essenziale quello della scienza con l’arte, trova nell’opera dell’artista e astrofilo Giorgio Tardonato una delle sue più felici espressioni. Attraverso quella genuina intuizione che fa convivere l’artista con l’appassionato uomo di scienza, Tardonato ci accompagna in un viaggio alla scoperta dell’universo, generatosi obbedendo a leggi misteriose che l’uomo vuole scoprire da sempre, ma che forse non basta piegare ai dettami della propria razionalità per comprendere a fondo, perché la bellezza e la perfezione che le regolano sono qualcosa di troppo complesso per tradursi in sole equazioni matematiche.

Il percorso costruito da Tardonato attorno alla Space Art lo ha portato negli anni a costruire una carriera artistica coerente e culturalmente ineccepibile, grazie alla padronanza e disinvoltura con cui si serve di svariate tecniche per meglio dedicarsi al significato delle sue opere, quel significato ricco di visioni cosmiche e di suggestioni legate al mito della creazione, l’esperienza che si prova nel visionare le sue opere è quella di una lezione di astronomia dettagliata nei minimi particolari. Certamente unico nel suo genere, ci presenta una visione astronomica icastica e fedele, nulla d’irreale ma vedute riscontrabili con un buon telescopio. Partito con la tecnica a olio negli anni ottanta, la splendida Galassia NGC 1365 ne è l’esempio più eclatante, lavorata a pennello e spatola.

Possiamo riscontrare un’evoluzione nel corso dei decenni verso una forma anticonvenzionale, su tela di cotone e lavori a pennello, con inoltre l’uso di resine, foglia d’oro, rame e alluminio; tutti materiali, che consentono lui di creare una sorta di tridimensionalità che caratterizza la sua opera in modo inequivocabile, una costante ricerca della perfezione e del dettaglio, lo portano a sviluppare lavori quali il Primo Grande Radiotelescopio, il telescopio spaziale Hubble. Tra le ultime e più sensazionali opere realizzate dall’artista vi è il nucleo di Antennae, grandioso polittico in sei parti, dalle ricche velature di colore, in grado di condensare in sé tutto lo stupore per la bellezza e la perfezione dell’universo. Due galassie, distanti 60 milioni di anni luce da noi, arrivano a scontrarsi in un evento dalla durata eccezionale, di un miliardo di anni, nel corso del quale le stelle di NGC 4038 e NGC 4039 si mescolano, senza mai entrare in collisione. I loro bracci innescano spettacolari processi di formazione stellare in cui vortici di polvere e gas diventano il cuore pulsante della creazione millenaria, che, giunti a noi già vecchi di 60 milioni di anni, non possono non ammaliarci e suscitare grandi interrogativi e dilemmi.

Altra opera di recente creazione, è la stazione spaziale internazionale ISS, punto d’arrivo del progresso raggiunto dall’umanità dal quale partiranno le prime missioni interplanetarie. Le origini dell’umanità stessa sono ben rievocate dalla figura del nostro pianeta, dal quale si staglia nell’universo la mole perfetta della ISS, promessa per il genere umano di superare i propri stessi orizzonti.

Elisa Larese

Alessandro Cerioli


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