La smemoranda mi chiesto di scrivere i miei pensieri sulla vittoria di Bill de Blasio, che è da ieri sera sindaco di New York. Condivido anche con voi i miei pensieri:
Ecco a voi i primi 15+2 motivi che mi vengono in mente per considerare un trasloco a New York, e più precisamente a Brooklyn, dove ho vissuto per anni ma poi mi son detta, dai, andiamo a Boston:
1. Bill De Blasio, italoamericano tacciato pure di comunismo, è stato eletto a pieni voti sindaco della Grande Mela.
2. Sua moglie è una ex lesbica, nera, e di mestiere scrive. Se fosse anche musulmana, vincerebbe il premio Miss Minorities 2013.
3. Tifa per i Boston Red Sox, nemici acerrimi degli Yankees (squadra di baseball New York).
4. Suo padre, un economista laureato alla Yale e a Harvard, veterano della seconda guerra mondiale, senza una gamba (la sinistra: sarà un caso?) viene considerato un comunista, e perde il lavoro. Comincia a bere, diventa alcolizzato, divorzia dalla madre (che di cognome fa Di Blasio).
5. Nel 1979, Di Blasio è un capellone con la barba lunga e organizza gli studenti alla protesta.
6. Va in Nigaragua, e sta dalla parte dei Sandinisti (cioè da quella sbagliata se sei americano).
7. Nel suo programma politico, parla senza mezzi termini dei poveri, del problema razziale, delle case popolari, del miglioramento del curriculum scolastico per i ragazzi considerati a rischio.
8. Vive a Brooklyn (rinomato posto di comunisti), dove tiene un orto in cui cresce pomodori.
9. Vuole alzare le tasse ai ricchi per finanziare asili e dopo scuola (Robin Hood?).
10. Fa due figli con la scrittrice ex lesbica, che chiama Chiara (Foscolo?) e Dante, che sono un po’ bianchi ma più neri (vedi afro di Dante).
11. Decide di dare un taglio allo stop-and-frisk, che è quando i poliziotti vedono un tipo che a loro sembra sospetto, lo fermano e lo perquisiscono, cosa che fa incazzare i miei professori di sociologia, i liberali in genere e le minoranze in particolare, che vengono sempre palpeggiate da polizziotti irlandesi e un po’ fascisti.
12. Ha lavorato con Hillary Clinton.
13. Fa fare unospot per la sua campagna da Dante, che potrebbe essere benissimo uno di quelli fermati dalla polizia, data la capigliatura e il colore della pelle.
14. Nel suddetto spot, il figlio ha una felpa che ho anch’io.
15. Come Obama, vince grazie al voto dei neri. Speriamo che, a differenza di Obama, non cominci a mandare drones nello Stato del New Jersey, dove invece ha rivinto Chirsty, un repubblicano che dice che il Tea Party (leggi ultra destra) non è poi male.
16. Fa la cucina tutte le sere, o la moglie, femminista, lo mette in castigo e gli fa ascoltare le telefonate tra la NSA e la Merkel.
17. Il suo soprannome a scuola era senator Provolone (ultim'ora del New York Times).
Non voglio più sentir dire che gli americani qui e gli americani lì: ammettiamo che sono più comunisti di noi e finiamola lì. Noi, per dire, abbiamo Letta. Se per essere votati biosgna essere dei bravi partioti, questo De Blasio non ne ha fatta una giusta eppure ha vinto.