News dalle serie Mediaset

Creato il 28 ottobre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
Siamo tutti figli di Abrams. Inteso come J.J., il padre di “Lost” e firmatario di “Person of Interest”, la serie che ha anticipato di qualche mese lo scandalo Datagate (o Prism si voglia), il quale non solo non accenna a sgonfiarsi, ma ogni giorno monta di più su giornali, agenzie stampa e social network. La ricostruzione temporale è semplice: il 22 settembre 2011 debutta in America il serial che racconta di una società prossima ventura che per prevenire i crimini – e dopo gli attentati alle Torri Gemelle – allestisce una “macchina” in grado di individuare possibili terroristi prima di eventuali attentati; il marchingegno in realtà allarga il raggio di monitorizzazione e attraverso una vasta sorveglianza tecnologica ed informatica arriva a individuare, attraverso il numero della previdenza sociale, vittime o colpevoli di reati comuni. Nel maggio 2013 Edward Snowden, ex tecnico della CIA, comincia a rivelare pubblicamente diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico, fino ad allora tenuti segreti. Secondo alcuni, la figura di Snowden richiamerebbe quella di Harold Finch (Michael Emerson) in “Person of Interest”. Ma è solo un caso, non può essere altrimenti. Soprattutto adesso che è venuto alla luce che i suddetti sistemi di sorveglianza (quelli del Prism) avevano occhi e orecchie anche in Italia. Un motivo in più per non perdersi la serie di J.J. Abrams: in partenza dal primo episodio su Top Crime (dal 1° novembre, ogni venerdì in prima serata), mentre la terza stagione inedita sarà su Premium Crime dal 15 febbraio, ogni sabato in prima serata.
Ashton Kutcher di “Due uomini e mezzo” (la nona stagione inedita su Joi ogni martedì in prima serata) è l’attore più pagato della televisione americana. Come ogni anno “Forbes” ha stilato la classifica dei volti che hanno guadagnato maggiormente sul piccolo schermo a stelle e strisce e l’ex marito di Demi Moore, reduce dal flop al cinema con “Jobs” (dove impersona Steve Jobs), è risultato al vertice con i 24 milioni di dollari percepiti nel 2013. Evidentemente la sit-com di Chuck Lorre è, oltre che sbanca-ascolti, anche sbanca-portafogli: i co-protagonisti di Kutcher, Jon Cryer e Angus Jones, si sono piazzati rispettivamente al secondo posto (con 21 milioni di dollari) e al settimo (11 milioni di dollari).
In alcuni ambiti, tra cui l'editoria, vale il motto "Che se ne parli bene o che se ne parli male, l'importante è che se ne parli". Pare proprio che abbia centrato questo obiettivo il mensile di moda "Elle" USA, che per la cover del numero di novembre dedicato alle donne di Hollywood ha scelto l'attrice "oversize" Melissa McCarthy ("Le amiche della sposa", "Una notte da leoni 3", "Una mamma per amica" e "Mike&Molly" - la quarta stagione inedita su Joi, dal 3 gennaio ogni venerdì in prima serata) incorrendo inaspettatamente in una serie di critiche. Sembra infatti che Melissa sia stata sottoposta a numerosi fotoritocchi, arrivando a "perdere" per l'occasione almeno 20 chili. Come se non bastasse l'attrice, invece di posare in abiti vistosi degni di una copertina di moda, appare completamente avvolta in un cappotto grigio scuro, firmato Marina Rinaldi, che pare nasconderne volutamente le curve. Le polemiche non si sono fatte attendere, sia da parte dei media, sia da parte di alcuni psicologi che, interpellati sull'argomento, hanno sottolineato come la scelta di camuffare le rotondità della McCarthy assecondi il cattivo esempio fornito dal mondo della moda, che tende a valorizzare la magrezza, spesso eccessiva, piuttosto che le forme naturali, anche se abbondanti. "Elle", dal canto suo, ha fatto sapere che la scelta della mise per la copertina è tutta opera della McCarthy, che infatti ha cercato di smorzare le polemiche ironizzando: «Ero così stanca dell'estate. Io vivo nella California del sud, così mi son detta "Datemi un grosso cappotto da indossare, datemi un po' di cashmere"».


“Suits” è stato rinnovato in America per la quarta stagione. La terza inedita andrà in onda su Joi dal 20 marzo, ogni giovedì in prima serata.
PRESS CORNER’Cult’ (Premium Action, il venerdì in prima serata) gioca continuamente su piani diversi, in un intreccio costante tra finzione e realtà, che a tratti non è immediato da comprendere. La cosa interessante è come la serie rifletta sulla televisione a partire da un approccio molto classico, ormai superato: quello dell’influenza diretta e ipodermica dei contenuti dei media sui comportamenti dei loro spettatori. In questo schema, i fan sono soggetti patologici e deviati, lo sguardo sulla tv è sempre venato dalla paura che ‘faccia male’ a chi la guarda”. (Aldo Grasso, “Corriere della Sera”)
“In ‘Arrow’ (Premium Action, la seconda stagione inedita il martedì in prima serata) il punto è che la produzione è spinta, tutto a regola d’arte, la spettacolarità – e il budget – è di prim’ordine. Da cui il successo: nel ramo produttivo e ideativo spicca il nome di Greg Berlanti, e nell’omaggio rispettoso alla tradizione del fumetto supereroico d’America sta un contraltare piuttosto forte, anche ideologico, a certe tendenze in voga nelle serie fantasy/sci-fi/thriller. Roba da adulti, insomma, anche se presentato come un prodottino accattivante per giovani: e dalla fusione perfetta delle due cose, il successo di cui sopra”. (Antonio Dipollina, “Il Venerdì” de “La Repubblica”)

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