75mila profili analizzati
Dimmi come comunichi su Facebook e ti dirò chi sei
fi Valerio Bassan Linkiesta
Un team di ricercatori ha scoperto che il linguaggio sul social network rivela la nostra personalità
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Settecento milioni di parole, quindici milioni di messaggi privati, diciannove milioni di aggiornamenti di status, i profili Facebook di oltre 75mila utenti diversi. Ci sono voluti un nutrito team specializzato nella differential language analysis (DLA) e diversi mesi di lavoro, ma alla fine PLOS ce l’ha fatta. L’organizzazione no-profit americana dedicata alla ricerca scientifica, è riuscita a portare a termine quella che, senza dubbio, è la ricerca più ampia e completa di tutti i tempi sull’utilizzo del linguaggio nella comunicazione attraverso i social network. Analizzando, come potete intuire, una quantità mostruosa di dati.
Anche maschi e femmine comunicano diversamente, spiega la ricerca. Le donne utilizzano più spesso parole emozionali e la prima persona singolare, affrontando con maggiore frequenza temi legati alle relazioni e alla psicologia; gli uomini sono più volgari, bestemmiano, si riferiscono a oggetti concreti più che a sensazioni e concetti astratti. Sempre maschile è la tendenza a definire il possesso, soprattutto quando si parla di relazioni parentali e affettive: “mia moglie” e “la mia fidanzata” sono espressioni diffuse tra i maschi, meno tra le femmine, che antepongono ai termini “fidanzato” e “marito” un numero elevato di aggettivi diversi, oppure scelgono di utilizzare il nome proprio del compagno.